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Si chiamava Kudrjavka (Ricciolina), era nata presumibilmente a Mosca tre anni prima di essere “arruolata” a forza in un programma spaziale sovietico che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo. La ribattezzarono Laika (Colei che abbaia), o Muttnik (da mutt che in inglese significa bastardino e dal nome della capsula Sputnik). Non era di nobili natali, era anzi una reietta che viveva vagando per le strade della metropoli russa, nessuno si preoccupò di capirla, di conoscerla, il 3 novembre 1957, esattamente 50 anni fa, però divenne il primo cosmonauta della Terra. Per farlo venne sottoposta a torture indicibili, alle quali non seppe sottrarsi, non seppe ribellarsi, pervasa com’era da una fiducia incrollabile nei confronti di chi la stava usando per fini “scientifici”. C’è chi dice che morì al rientro nell’atmosfera terrestre, chi dopo pochi giorni dal lancio, la verità pare sia invece che Kudrjavka morì pochi minuti dopo il lancio per un guasto della navicella spaziale che passò alla storia con il nome di Sputnik. Kudrjavka era un Cane, a pochi importa come sia morta, ma per noi la sua storia è fondamentale.
Oggi vogliamo ricordare la sua tragedia personale, il suo dramma, nell’intento di non dimenticarla, e soprattutto di non dimenticare la crudeltà , il cinismo e la stupidità umana.
Ciao Kudrjavka.
“Quante cagnette si chiamano Laika, abbaiano in ogni luogo della Terra, ruotano attorno ai semicerchi ombrosi delle catene, legate attorno ai tronchi di alberi malati, le cortecce come epidermidi squamate, corrono i cani felici verso i filmini dei giorni di festa, seduti sui sedili posteriori allo stridere di gomme ruotano la testa. (…)”
Giorgio Falco, Preghiera Laika
www.ilprimoamore.com/preghiera-laika-8492138320477236605/
“Sogno la resurrezione dei Padri morti, di tutti i morti nell’ingiustizia. Penso talora è strano, anche a Laika, la cagnetta che fu mandata, dicono, nello Spazio Esterno (definizione di Milton per gli abissi senza speranza che circondano l’Universo), e che forse avrà chiamato infinitamente gli umani. Vorrei gridare: “Laika! Siamo qui! Ti amiamo! Torna indietro, Laika!” Sì, sono questi i miei sogni: la resurrezione, il ritorno di tutti i morti nell’ingiustizia. Già la morte è ingiustizia. Ma l’ingiustizia, talora, come per Laika, è più ingiusta di ogni altra cosa ingiusta. È del tutto il segno della disgrazia di Adamo, dice l’orrore della intelligenza di cui si è fidato. Dice che non bisognerebbe più fidarsi di questa guida. Tornare indietro!
Anna Maria Ortese, Corpo celeste, Adelphi, 1997.
Mecano, Laika, dall’album Descanso dominical, 1988.
era una cagna normalissima.
Passò dall’essere un comune animale
all’essere una stella mondiale.
La misero dentro una nave
per osservarne la reazione.
Fu la prima astronauta
nello spazio cosmico,
nello spazio cosmico.
Il razzo è già pronto per decollare,
la sala di controllo sulla Terra dice addio a Laika.
Addio, Laika.
Nella base tutto era silenzio,
in attesa di qualche segnale.
Tutti con le cuffie sulle orecchie
sentirono la cagna abbaiare.
Mentre sulla Terra una gran festa,
grida, risate, pianto e champagne.
Laika guardava dal finestrino:
Che cosa sarà quella palla colorata?
E che ci faccio a girarle intorno?”
Il razzo è già pronto per decollare,
la sala di controllo sulla Terra dice addio a Laika.
Addio, Laika.
Una notte, nel telescopio
una nuova luce apparve.
Nessuno poté dare una spiegazione
alla comparsa del nuovo sole.
E se diamo retta alla leggenda,
allora dobbiamo pensare
che sulla Terra c’è una cagna in meno
e nel cielo una stella in più.
E nel cielo una stella in più.
Il razzo è già pronto per decollare,
la sala di controllo sulla Terra dice addio a Laika.
Laika,
addio…
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La storia di Laika
Un bellissimo fumetto dedicato a Laika
Laika 50 anni dopo: un giallo nel cosmo
di Nino Gorio
Il Sole24Ore, 30 ottobre 2007.
Il 3 novembre 1957 l’Urss lanciò in orbita la famosa cagnetta, destinata a passare alla storia come “primo essere vivente nello spazio”. Ma almeno altri sette cani l’avevano preceduta, sia pure solo con lanci sub-orbitali. E recenti rivelazioni dicono che forse l’animale, quando uscì dall’atmosfera, era già morto. Ecco la storia vera (o probabile) di un esperimento crudele che suscitò proteste ma segnò la storia del ‘900, inaugurando la fase più intensa della gara spaziale fra Mosca e Washington.
E’ passata alla storia col nome di Laika: era una cagnetta meticcia, pelo pezzato, età circa tre anni, che il 3 novembre 1957 fu lanciata dal poligono sovietico di Baikonur (ora in Kazakistan). Laika era a bordo della capsula spaziale Sputnik 2, che compì 2.570 orbite intorno alla Terra e bruciò poi al rientro nell’atmosfera, mesi dopo. “Il primo essere vivente è nello spazio” annunciò la Pravda. Tutti i giornali del mondo seguirono a ruota, senza rendersi conto che mentre andavano in edicola l'”essere vivente” era probabilmente già morto.
Accadde esattamente 50 anni fa. Fu un esperimento crudele, ma forse inevitabile, che segnò la storia del ‘900, scrivendo un capitolo della guerra fredda e gettando le basi dell’avventura umana nel cosmo. Fu Laika a inaugurare, o almeno ad accelerare, la corsa spaziale, che nel 1961 portò in orbita Jurij Gagarin, primo cosmonauta della storia. E fu per rincorrere Gagarin, simbolo del vantaggio tecnologico dell’Urss, che l’America reagì col programma Apollo, facendo sbarcare il primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong, nel 1969.
Così Laika è diventata un mito: a lei sono stati dedicati francobolli, monumenti, anche sigarette e cioccolatini. Ma come tutti i miti ha poco di vero. A partire dal nome: infatti l’accalappiacani che raccolse la cagnetta per le vie di Mosca la chiamò Kudrjavka (“Ricciolina”). Il nomignolo Laika (“Colei che abbaia”), più simpatico e più pronunciabile per i non-russi, fu inventato a posteriori per motivi di marketing: motivi speculari a quelli che portarono poi gli americani a chiamare spregiativamente la cagnetta Muttnik (“Bastarda dello Sputnik”).
Ma di falso, nella storia di Laika, c’è ben più che il nome: anche il titolo di “primo essere vivente nello spazio” è una pura convenzione, che non corrisponde a verità . Infatti negli Anni ’50 e ’60 l’Urss preparò per gli esperimenti spaziali una vasta “équipe” di animali, arrivando a lanciare da Baikonur una cinquantina di roditori e quasi 60 cani. Di questi ultimi, almeno sette finirono nello spazio diversi anni prima di Laika: l’unica differenza è che i precursori di “Ricciolina” si limitarono a voli sub-orbitali, poco spettacolari.
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Lo scienziato che la lanciò oggi è diventato animalista
di Nino Gorio
IlSole24Ore, 30 ottobre 2007.
Il “caso Laika” non rappresentò una svolta solo per le scienze spaziali, ma anche per quella che oggi chiameremmo cultura animalista. Per la prima volta, infatti, ampi settori dell’opinione pubblica mondiale si chiesero se è giusto infliggere a un animale sofferenze o morte certa senza una reale e urgente necessità , solo per raggiungere obiettivi scientifici, spesso più presunti che reali. Nel 1957 varie manifestazioni di protesta per la morte della cagnetta-cosmonauta furono organizzate davanti alle ambasciate sovietiche.
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E sui razzi americani fu strage di scimmie
di Nino Gorio
IlSole24Ore, 30 ottobre 2007
L’Unione Sovietica non è stata a sola a usare animali per esperimenti spaziali. Anzi, a cominciare furono gli Stati Uniti, addirittura negli Anni ’40, ma collezionarono una serie di insuccessi. A quell’epoca l’America non aveva ancora elaborato una vera tecnologia spaziale propria: i razzi che venivano lanciati erano semplici derivati delle V2 tedesche, che compivano parabole sub-orbitali a un’altezza variante fra i 30 e i 100 km, quindi (nell’ipotesi massima) ai limiti superiori della stratosfera, ma non nel cosmo strettamente inteso.
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Gli altri cani spaziali: eroi, caduti e “disertori”
di Nino Gorio
IlSole24Ore, 30 ottobre 2007.
Li ricordano pochi, ma prima di Laika da Baikponur erano già stati lanciati altri sette cani. I primi erano stati Dezik e Tsygan (“Zingara”), nel lontano luglio 1951. Nei tre anni seguenti li avevano imitati due Lisa (“Volpe”), un Ryzhic (“Zenzero”), una Malyshka (“Piccolina”) e uno Zib. Tutti questi cani-pionieri si erano però limitati a voli sub-orbitali: le loro capsule erano salite alla cosiddetta mesopausa (il confine convenzionale fra Terra e spazio, a oltre 100 km di altezza) e dopo una lunga parabola erano tornate senza entrare in orbita.
Già in questa prima fase il programma spaziale dell’Urss aveva avuto i suoi eroi, i suoi caduti e persino un paio di “disertori”, tutti protagonisti di storie poco note in Occidente, ma conosciutissime in Russia. I caduti erano stati Dezik e la prima delle due Lisa, morti insieme nel settembre 1951 per un lancio fallito.
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Almanacco “Oggi accadde”, Corriere dell’Informazione, 16-17 novembre 1957.
La cagnetta Laika è lanciata nello spazio. Dino Buzzati scrive…
www.lifegate.it/almanacco_oggi_accadde_1957_la_cagnetta_laika_e_lanciata_nello_spazio_dino_buzzati_scrive1
Illustre signor De Madariaga,
abbiamo letto, col piacere che può dare l’ingegnoso ed elegante scherzo di un gran signore della cultura europea qual è lei, l’elzeviro pubblicato martedì scorso dal ‘Corriere della Sera’, nel quale s’immagina un dialogo fra la cagnetta Laika chiusa nel satellite in volo e un’oscura cagnetta britannica… Laika non trova crudele che gli uomini l’abbiano scaraventata in cielo con lo sputnik, anzi se ne compiace altamente e si sente presa nella parte di pioniere…
Ebbene, illustre De Madariaga, con tutta la considerazione che lei merita, ho il sospetto che lei stavolta si sia lasciato un po’ prendere la mano dalla letteratura…
Immaginare, come fa lei, che il tremendo compito assegnatole inorgoglisse ed esaltasse Laika, è sinonimo di assurdo.
Laika felice di esplorare gli spazi per prima? Laika ebbra di velocità? Laika soddisfatta di “non fare nessuno sforzo per respirare”? Laika compiaciuta del perfetto battito cardiaco?..
Ma nessuno venne, nessuna mano le accarezzò le gola, i suoi lamenti non furono percepiti dai perfetti apparecchi degli osservatori sovietici. Dio solamente li udì, povera bestiola. Altro che cupidigia della scienza!
Del resto… le è sfuggita, proprio alla chiusura dell’articolo, una svista sintomatica. Niente di grave, intendiamoci. Un infortunio zoologico di minuscola rilevanza.
Là dove la “sua” Laika dice: “Pensa, una cane che per anni si è contentato di alzare la zampa posteriore contro un lampione a gas ora può far lo stesso contro una vera stella!”
L’immagine è brillante e patetica… Ma purtroppo è sbagliata. Mai, in vita sua, la cagnetta Laika alzò una zampa contro lampioni, muri o prati. Occorre forse aggiungere il perché?
Addio dunque, gentile cagnolino che non scodinzoli più, che non avrai più una cuccia, temo, né il prato, né la palla, né il padrone. Tu morrai in crudele solitudine senza saper d’essere un eroe della storia, un simbolo del progresso, un pioniere degli spazi. Ancora una volta l’uomo ha approfittato della tua innocenza, ha abusato di te per sentirsi ancora più grande e darsi un mucchio di arie.
Dino Buzzati, “Corriere dell’Informazione”, 16-17 novembre 1957.
Laika non visse nello spazio
La cagnetta morì dopo il lancio
di Vittorio Zucconi
La Repubblica, 29 ottobre 2002.
L’animale fu spedito in orbita sullo Sputnik nel ’57
i russi dissero che aveva resistito 7 giorni: non era vero
WASHINGTON – Il cane che rincorse le stelle avrebbe di molto preferito continuare a rincorrere gatti e ciclisti per le strade di Mosca, se avesse potuto decidere lei, ma Laika non era un cane qualsiasi. Era un soldato, una bandiera, un latrato di battaglia, un monumento che l’Urss voleva costruire a se stessa con il materiale della Guerra fredda, con i motori, i missili, le ambizioni e, soprattutto, con le bugie della propaganda. Laika, la bastardina arruolata dagli accalappiacani di Kruscev nei vicoli di Mosca per essere la prima creatura vivente spedita in orbita, non morì la morte indolore nello spazio dopo una settimana di orbite, che la propaganda ci aveva raccontato allora, ma una morte orrenda e struggente, inscatolata nel minuscolo Sputnik, poche ore dopo il lancio. Il suo cuore di cane fu schiantato dal panico e dalla solitudine incomprensibile.
Un’altra delle perenni menzogne del potere in Russia, sovietico e non soltanto sovietico, viene a galla dopo 45 anni, dalla confessione di uno degli scienziati di quel programma spaziale che, tra il primo bip dello Sputnik e il viaggio di Gagarin attorno alla Terra, doveva essere la dimostrazione dei trionfi Socialisti sul nemico Capitalista. La prova della profezia di Nikita Kruscev all’Occidente, “in dieci anni vi seppelliremo”.
Laika, insieme con Mushka e Albina, due altri cagnetti presi a caso tra i bastardini nelle vie della capitale, era stata scelta per la sua docilità, per la sua resistenza alle prove d’accelerazione nella centrifuga della “Città delle Stelle”, la Houston alle porte di Mosca e, dannazione dei piccoli, per le sue dimensioni contenute. Non c’era molto spazio per ospitare un cane dentro lo Sputnik 2 dal peso totale di 108 chili, che i vettori sovietici erano in grado di sparare in orbita in quel novembre del 1957. Ma per piccina e mansueta che fosse, Laika era pur sempre un cane e ci volle tempo per adattarla a quel viaggio.
Con le sue compagne fu messa nel frullatore della centrifuga che le spingeva il cuore fino a tre volte il ritmo normale delle pulsazioni cardiache, nella paura e nella fatica di pompare il sangue nel corpo schiacciato dall’accelerazione gravitazionale. Aveva, dice ora lo scienziato russo, una tendenza a soffrire di panico, perché il cuore impiegava poi il triplo di tempo rispetto alle sue compagne, prima di tornare a velocità normale.
Laika e le sue compagne furono costrette a vivere in gabbiette e contenitori sempre più piccoli e strette da catenelle sempre più strette, per periodi successivi di 3 settimane e a nutrirsi solo di gelatine, la pappa che sarebbe stato messo a bordo, perché lo potessero, poco alla volta, con parsimonia, leccare fino all’esaurimento e dunque alla morte.
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Fotografia in apertura: fonte Space.com
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Bello.
Addio piccolina, ora sei davvero una stella! (…)
sicuramente il rumore e l’accelerazione potrebbero avergli provocato una morte quasi istantanea,
un motivo in più per chiedersi
a che cosa cavolo servivano…
esperimenti su esperimenti…
inutilmente pagati profumatamente da noi…
e vite torturate e spezzate,
pioniere o no.
Stefanover / Cinisello
In nome della scienza , dell’arte, del guadagno facile, l’animale umano ha sacrificato e continua a sacrificare un numero impensabile di animali .Credo che sia arrivato il momento di vergognarci profondamente di essere nati uomini e che questa vergogna ci porti a ripensare e ricostruire totalmente il nostro rapporto con e verso gli altri abitanti di questo nostro e LORO pianeta!
Facciamo schifo!!
non ho parole per quello che successe alla povera cagnetta, per televisione hanno detto che è morta per la paura e per il gran caldo che faceva nell’astronave. Tanto a chi importava di lei! Avete sentito la storia del cagnetto morto di fame e di sete …bella questa mostra d’arte. Da vergognarsi di essere uomini!
Laika non è stato,purtoppo, l’ultimo animale usato per la scienza, l’uomo si è sempre servito degli animali non umani come esseri da sacrificare.Con le varie scuse gli scienziati hanno torturato,umiliato,milioni di fratelli facendo credere alla società di lavorare al fine di poter creare un mondo migliore.E’ di pochi giorni fà la creazione di un super topo capace di correre per 5 ore senza mai bere e mangiare!I giornali e la televisione raccontano le gesta di questo topo senza mai interrogarsi sull’utilità di tale scoperta.Lo stesso scienziato dice” che mai farebbe questo esperimento su di un uomo perchè non sarebbe eticamente accettabile nemmeno provarci” Allora perchè farlo? Quale è il vero scopo di questi lavori? Sono già 500 i super topi quindi il lavoro si pensa possa andare avanti per molti anni.Hanno trovato solo un piccolo difetto in questi topi geneticamente modificati;sono molto aggressivi!!!!A chi potrebbe interessare un soggetto così?
è da quando son bambina che la storia di laika mi fa piangere….
Care amiche e cari amici,
Prima di tutto visto che si parla del super-topo vi segnalo l’articolo: http://www.veganzetta.org/nasce-una-nuova-super-vittima
Dal titolo “nasce una nuova super-vittima”.
Vorrei poi dire che la storia di Laika perseguita sin da bambino anche me. La cosa più terrificante che ho sempre pensato ogni qual volta si parlava di lei è l’immensa solitudine che deve aver provato prima di morire. Ritengo che l’Umano sia capace di incredibili atti di crudeltà , atti spesso per nulla seguiti da un reale pentimento. E’ di questi giorni la notizia della morte di uno dei piloti dell’Enola Gay, il bombardiere americano che sgancio il primo ordigno atomico della storia dell’umanità contro il Giappone, su Hiroshima. Quest’uomo, Paul Tibbets, il 6 agosto 1945 sgancio dall’aereo che pilotava e che portava il nome di sua madre, Little Boy, una bomba di 4,5 tonnellate che esplose prima di toccare il suolo e che complessivamente uccise 221.843 persone umane e chissà quanti Animali… Tibbets parlando della “missione” affermò: “Sono orgoglioso di essere partito dal niente, aver pianificato l’intera operazione ed essere riuscito ad eseguire il lavoro perfettamente. La notte dormo bene”.
La nostra storia è costellata da personaggi simili, ed anche peggio…
La conquista della luna è sempre stato un sogno dell’uomo….
Ci hanno mandato un cane….per paura….
L’UOMO NON HA NEPPURE IL CORAGGIO DEI PROPRI SOGNI!!!…
Abbiate pietà di noi, fratelli non umani….
quella pietà che noi non riusciamo ad avere……
grande barbara…
Kudrjavka è stata un Eroina!!!
Cmq certi esperimenti su animali hanno debellato malattie mortali per uomini ed Animali (e potrebbe debellare anche l’aids) quindi evitate per favore questo perbenismo Pseudo-ecologista, poi magari ammazzate zanzare o mosche solo perchè vi ronzano attorno!!!
Caro Nino34,
Kudrjavka più che un’eroina è stata una vittima e non ha certo scelto lei di finire in quel modo.
Certi esperimenti sugli Animali hanno debellato malattie mortali ovviamente, come moltissimi altri hanno contribuito a creare armi chimiche, batteriologiche e altre patologie che hanno causato morti sia tra gli Animali sia tra gli Umani, potremmo pertanto dire che non si può usare questo metro di misura che è chiaramente antropocentrista.
Anche se la vivisezione fosse utile alla nostra specie, non avremmo lo stesso il diritto di utilizzarla.
Evita di formulare giudizi su persone che non conosci che seguono una filosofia di vita, che è del tutto evidente ti è poco chiara visto che ci definisci pseudo-ecologisti, contraddistinta da coerenza e logica. Noi non mangiamo, indossiamo, usiamo, acquistiamo, sfruttiamo o ammazziamo Animali, ivi comprese Zanzare e/o Mosche. Al massimo una Zanzara potrebbe privarci di una stilla di sangue, noi con il nostro comportamento le togliamo la vita, a voler essere buoni si potrebbe parlare come minimo di un eccesso di legittima difesa.
Ti invitiamo ad approfondire gli aspetti dell’etica antispecista, e ti ringraziamo per il tuo intervento.
Gli eroici «Militi Ignoti» dello spazio..e della scienza bestiale
Laika… corri felice nei prati stellati
.. nessuno di noi potrà mai dimenticarti..
Non conoscevo la storia di Laika, se non quando, qualche giorno fa, ho visto un fumetto a lei dedicato. Leggendo la sinopsi del volume, non ho avuto coraggio ne di compralo ne tanto meno disfogliarlo.
Adesso, sempre qualche giorno fa, sento parlare di Laika nella trasmissione Voyager.
Non sono ne vegetariano, ne vegano, ho provato a diventare vegetariano, ma sembra quasi un impresa non mangiare carne. In ogni caso, questo non mi vieta di provare pietà , e versare più lacrime per il destino di questa cagnetta e di tutte quelle povere bestiole usate per la scienza e, ancora più, per tutti gli animali torturati e uccisi per le loro pellicce. Altri animali soffrono e hanno sofferto più di Laika, però lei riempie i miei pensieri in questi giorni. Sarà perchè ho avuto una cagnetta tanto simile a lei, ed oggi ne ho un altra a cui tanto sono affezionato. Come si può, guardandoli negli occhi, non provare una stretta al cuore per quello che si sta per fargli?
Spero solo una cosa, che a seguire a questa vita ingiusta, ci sia un altra dove potrò rincontrarli tutti e tutte, e avere la possibilità di carezzare di nuovo i volti cosi dolci e guardarli di nuovo negli occhi. Anche Laika, benché non mi abbia mai conosciuto.
“protesta canina”..
__………
_/) c_c_(\__ affan*uloOOoo
(/(_ O _)\)__ i cani siete
_(“)~(´´)_ ..voi.!!..
N.B.
Perdonalo..è un ‘focoso contestatore barboncino’… abbandonato e legato in autostrada..(VE-TV-Jesolo)..perchè cieco..diabetico..
sdentato..la sua ex ‘padrona’ è stata denunciata..-grazie al microcip-..sosteneva di averlo perso..ma le foto fatte in autostrada l’hanno incastrata e il Giudice (..guarda caso sostenitore della mite Laika) L’ha severamente condannata… -a lavorare nel canile municipale x 3 anni-)
l’ Anarchico..mio cagnetto non si fida degli umani bestiali..5 mesi x conquistare la sua fiducia..ora è padrone assoluto..in casa mia..
Il suo nome era Rocky…ma forse x dispetto rispondeva con un -ghigno- lo abbiamo
‘ribattezzato Ceko’… e scodinzola ad ogni richiamo..
Secondo voi i Cani hanno o no un Anima x Amare e/o ‘disprezzare’..??..
ciao Sissy..tu sei una semplice principessa..ma io sono il RE della casa…bawwwww
Un’interessante iniziativa editoriale che riguarda la tragedia di laika: un fumetto a lei dedicato: https://edu.inaf.it/rubriche/libri/laika-il-sogno-di-una-cagnetta-nello-spazio
La trovi negli occhi del cane la carezza vera di un amico, mentre, l’uomo stupido si autoidentifica: “POVERA BESTIA!”
E’ l’uomo la vera vittima della “scienza,” (?) con l’aggravante del sue essere superiore a Dio!