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Il 5 marzo 2024 lo Scimpanzé Ponso ha concluso la sua esistenza terrena all’età di 50 anni, in solitudine com’era vissuto sulla sua isola fluviale in Costa d’Avorio.
Osservando la sua fotografia e il suo sguardo gentile e profondo di Scimpanzé ormai anziano e saggio, è facile comprendere che la sua è stata una vita molto particolare, durante la quale ha conosciuto grandi sofferenze, la paura, l’abbandono, la fame, la solitudine, ma anche la pace, la serenità e l’amicizia.
Questa è la sua storia raccontata da Veronica Corsini anni fa, di seguito il comunicato dell’associazione SOS PONSO che si è presa cura di lui fino all’ultimo.
Fonte pagina facebook SOS PONSO
Cari amici,
Sappiamo che molti di voi si chiedono come sia morto Ponso.
Ponso era in gran forma e non c’era nulla che suggerisse che potesse succedergli qualcosa, tranne la sua età. Ponso aveva circa 50 anni, che è una grande età per uno scimpanzé La sua incredibile forma spesso ci ha fatto dimenticare la sua età avanzata, a me per prima. Ero ancora con lui a gennaio e ammiravo la sua incredibile energia e forza.
Sabato Ponso era come sempre alla periferia dell’isola. Ha trascorso la maggior parte del pomeriggio appollaiato sulla sua mangrovia. Alle 16:00 Germain preparava frutta e verdura per il nostro ragazzo, e Ponso era lì come sempre. Verso le 17:00, Germain ha preso la sua piroga per raggiungere il suo amico. Non era più sulla mangrovia. Era sorpreso, perché Ponso lo accoglieva sempre e non vedeva l’ora di mangiare. Lui lo ha chiamato, ma Ponso non è venuto. Si è arrampicato sull’isola e ha scoperto Ponso a terra. Nelle parole di Germain, il corpo di Ponso era “rigido”. Germain ha spiegato che le sue braccia si muovevano leggermente, ma i suoi occhi erano assenti e la sua bocca “cadeva”.
Germain ha chiamato le autorità ed è arrivato un veterinario, ma era troppo tardi. Il veterinario ha solo potuto constatare che Ponso era privo di vita. Pensavamo fosse un morso di serpente, ma non è stato trovato nessun morso. Il veterinario ha suggerito la possibilità di un infarto.
Questo è quello che è successo sabato, ed è quello che sappiamo…
Domenica abbiamo deciso di seppellire Ponso con il caldo. Nel 2013, Germain aveva già seppellito Crécia (compagna di Ponso) e Mimi (figlia di Crécia e Ponso) alla presenza di Ponso, che aveva imitato i suoi gesti e aiutato. Ora toccava a Ponso raggiungere la sua famiglia su quest’isola lagunare.
Germain e Junior, accompagnati da un amico, hanno delicatamente avvolto il corpo del nostro amico. È con grande tristezza e dolcezza che Ponso è stato sepolto sulla sua isola, dove rimarrà re per sempre.
Insieme a Germain e Junior, siamo determinati a dare a Ponso una sepoltura che ricorderà a tutti la storia di questo straordinario scimpanzé, amato da tutti.
Ricordare la storia di Ponso significa ricordare che Ponso e la sua colonia sono stati crudelmente abbandonati da un centro di ricerca nella vicina Liberia, un centro di ricerca che non si è mai assunto le proprie responsabilità nei confronti delle sue vittime in Liberia e Costa d’Avorio. Un pensiero speciale per Jim e Jenny Desmond, che lavorano quotidianamente per guarire le ferite di questo centro in Liberia.
Ricordare la storia di Ponso significa ricordare l’incredibile rapporto tra Germain e Ponso, e ricordare a tutti che Germain è il vero eroe di questo straordinario rapporto, di questa amicizia, di questo prezioso legame che lui e Ponso hanno mantenuto in tutti questi lunghi anni, e molto prima che arrivasse il nostro gruppo, allora solo associazione.
Ricordando la storia di Ponso ci ricorda quanti di voi hanno risposto a questo progetto, che non è stato facile tutti i giorni. La vostra mobilitazione è la testimonianza più profonda di un amore più forte di ogni altra cosa, oltre confini, territori e specie…
Ricordando la storia di Ponso ci ricorda che non sarebbe mai dovuto venire in contatto con noi, e che l’unico posto legittimo per uno scimpanzé è nella foresta, con i suoi simili, lontano dagli umani.
Ponso ci ha lasciati, ma Germain e Junior sono ancora con noi. Sia loro che le loro famiglie sono profondamente colpite. Questo vuoto immenso è accompagnato da una terribile domanda: cosa faranno domani?
Mohamed, tesoriere della nostra associazione, li visiterà a fine mese. Non possiamo abbandonare i nostri due badanti, è inimmaginabile, e ovviamente non lo faremo!
È giunto il momento del lutto, ma anche della riflessione, affinché gli Amici di Ponso possano sostenere chi ha dedicato la propria vita a prendersi cura e amare il nostro Ponso.
Vi ringraziamo per le vostre tante manifestazioni di sostegno e tristezza… E ci scusiamo per non essere in grado di rispondere a tutti al momento (lo faremo, ovviamente).
Con tutta la nostra gratitudine e compassione,
Alexandra, per gli Amici di Ponso (e Germain, e Junior!)
Fotografia in apertura: Primo piano di Ponso. Fonte: pagina facebook SOS PONSO
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Certi animali diventano un simbolo, un’icona. Ci affezioniamo e soffriamo per la loro morte, pur sapendo che ce ne sono miliardi sconosciuti che fanno la loro stessa fine.
Quando ne ricordiamo uno, li ricordiamo tutti.
Rest in power.
Cara Paola,
Ponso di sicuro era un simbolo vivente del maltrattamento che subiscono le Scimmie usate per scopi scientifici, la sua resilienza e la sua voglia di vivere sono state esemplari e il solo fatto di essere diventato noto di sicuro ha aiutato ed aiuterà molti altri Animali.