Si legge in circa: 2 minuti
Si riceve e si pubblica un comunicato di Dentrofarmacologia.org
PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ dalle 9 alle 13 davanti al tribunale di Milano (ingresso porta vittoria)
Il 30 ottobre si terrà la seconda udienza per il processo a carico delle attiviste ed attivisti che occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano.
Il 20 aprile 2013 vennero portate all’esterno di quelle mura le immagini della terribile normalità della vita di migliaia di individui rinchiusi in gabbia e ridotti a cose usa e getta. Quel giorno, con un’azione non violenta ma decisa, chi occupava le stanze e chi li sosteneva dal presidio in strada, ottenne la libertà per 400 topi ed 1 coniglio.
Lo scopo di quell’azione, oltre alla liberazione di chi viene imprigionato in nome di una scienza crudele e della diffusione delle immagini di quelle squallide gabbie, è stato anche quello di ribadire la nostra ribellione ad un sistema che fa della mercificazione e sfruttamento dell’esistente più debole il suo punto di forza.
Nella vivisezione c’è tutta la prepotenza di una ricerca scientifica che è da sempre indisturbata, protetta da un muro di silenzio che ha permesso che all’interno dei laboratori, in nome della conoscenza e del benessere di pochi, si praticasse ogni genere di tortura su corpi prigionieri ed indifesi. Nella vivisezione si legge anche chiaramente la visione di una società che considera il più debole, il diverso da ingabbiare, allontanare, sfruttare, controllare. Specchio di un sistema che da sempre applica questa visione anche nei confronti dell’animale umano.
In questi tempi vediamo con preoccupazione il consenso verso realtà fasciste che cercano, grazie al dilagante qualunquismo presente nell’animalismo, di trovare terreno fertile e quindi forza per portare avanti idee reazionarie che niente hanno a che vedere con quella che dovrebbe essere una lotta per l’abbattimento delle gabbie.
In occasione della chiamata al presidio, torniamo a ribadire che per lottare per la liberazione animale sia indispensabile prendere le distanze da chi, invece, di gabbie ne vorrebbe di più e sempre più inviolabili. Non vogliamo, pertanto, il sostegno di gente che appoggia e mette in pratica idee razziste, fasciste, sessiste ed omotransfobiche. Inoltre prendiamo le distanze da chi fa della violenza, sia fisica che verbale, strumento di comunicazione abituale.
Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.
Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
io c’ero e mi dispiace non poter partecipare a questo presidio, però voglio ricordare come i signori vivisettori promisero di liberare gli animali rimasti nel laboratorio, ormai diventati inutili, in quanto “contaminati” e invece di quelle povere creature non si è saputo più niente. Questa promessa non mantenuta secondo me è la migliore descrizione di quegli individui e parla da sola.