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Un resoconto e una bella galleria fotografica a cura di Francesco Cortonesi sulla Manifestazione nazionale contro la caccia, che si è svolta nel centro della città di Firenze.
Firenze 18 settembre 2018, ore 15 e 35. Scendo dal treno e arrivo in Piazza Indipendenza, luogo indicato dagli organizzatori come punto di ritrovo. Questa manifestazione è un appuntamento fondamentale per tutte le persone umane che vogliono dire basta alla caccia. Sono passati quasi trent’anni dal referendum che avrebbe ridotto drasticamente la caccia in Italia e nel frattempo la situazione è mutata non poco. I cacciatori in Italia sono scesi a circa 500.000 unità1.
L’impatto è buono. Non è mai facile fare una stima della folla ma, a colpo d’occhio, si direbbe non meno di 1000 partecipanti. Striscioni, fischietti, bandiere e slogan urlati. Non è decisamente una manifestazione sotto tono. Nel frattempo la LAC ha anche lanciato una raccolta firme con petizioni-online in cui si chiede al governo lo stop della crudele pratica dei richiami vivi e l’abrogazione dell’articolo 842 C.C. che consente ai cacciatori di entrare a sparare in proprietà privata.
Ore 15 e 40. Il corteo si mette in movimento. Un lungo serpentone tra le strade del centro. Molte le associazioni, ma anche tante persone autonome con cartelli senza sigla. Gli slogan rimbombano tra le mura dei palazzi, le persone si affacciano alle finestre, filmano con il telefonino e applaudono. Pochi quelli che manifestano un qualche disappunto. Firenze è una città di turisti, ne incrociamo di continuo. Anche molti di loro incoraggiano il corteo. L’impressione è che la caccia sia odiata ovunque nel mondo. Un gruppo di giapponesi che filma il corteo fa il segno della vittoria. In Giappone queste manifestazioni sono rare, il governo cerca di impedirle con tutti i mezzi. Comunque anche da noi la questura non scherza. A quanto pare il percorso è stato cambiato più volte. Ogni modifica una strada in meno. Alla fine ne sono rimaste una decina o poco più. In Italia le manifestazioni sono ogni giorno più controllate e difficili da mettere in piedi.
Dovremmo rifletterci seriamente su questo.
Ore 16.00. Le persone umane aumentano. Il corteo è più lungo. Me ne rendo conto percorrendolo avanti e indietro per scattare le fotografie. Tanti quelli che vengono da fuori. Verona, Treviso, Padova, Genova, La Spezia, Bologna, Roma sono solo alcune delle città che si leggono negli striscioni. Contemporaneamente a Brescia un’altra manifestazione, percorre le vie del centro. Altri manifestanti quindi.
Altre voci contro la caccia.
Ore 16 e 30. Il corteo arriva in prossimità del Duomo. Ce lo lasciamo alle spalle perché il percorso prevede una svolta a gomito verso Santa Maria Novella. Le leggi contro il terrorismo impediscono manifestazioni in luoghi ritenuti “sensibili. Nel frattempo qualcuno racconta degli insulti ricevuti da qualche cacciatore frustrato. Normale che siano rabbiosi. Del resto ogni giorno che passa si sentono sempre più emarginati e ripudiati dalla maggior parte delle persone umane. A farli restare in circolazione è solo la lobby della caccia. Individui che in Italia alimentano il mercato delle armi e si spacciano per custodi della natura, perseguitando e massacrando un numero allucinante di Animali.
Perché mai una persona umana mediamente intelligente dovrebbe stare dalla loro parte?
Ore 16 e 45. Si arriva a Santa Maria Novella. Ci riuniamo tutti nel piazzale antistante la chiesa. Non è prevista una qualche scenografia con tutti i manifestanti e questo è un peccato. Ci sono alcuni giornalisti e l’impatto sarebbe stato davvero notevole dal punto di vista mediatico. Vengono comunque letti i nomi delle vittime della caccia. Si ricorda il numero dei morti umani non cacciatori della stagione venatoria passata e naturalmente le milioni di vittime non umane che per molti passano ancora oggi in secondo piano o addirittura non vengono prese in considerazione.
Ore 17.00: la marcia contro la caccia è conclusa.
La stagione venatoria inizia.
Centinaia di milioni di Animali verranno uccisi per divertimento.
Le manifestazioni e le proteste devono continuare.
Non dobbiamo fermarci.
Non dobbiamo fermarci.
Francesco Cortonesi
Note:
1) www.acaccia.com/2017/10/la-triste-fine-dei-cacciatori
Galleria fotografica fornita da Francesco Cortonesi
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Ho saputo che è stata un grande successo.
Al contrario, una fiera della caccia (una delle tante) svoltasi la settimana precedente nel bresciano è stata un flop https://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/i-cacciatori-rischiano-di-estinguersi-molto-presto-1.3300111
Coraggio!
Anche io ero presente a Firenze. E’ stato bellissimo e non mollerò mai. Dove abito (Valtrompia, Brescia) è uno strazio.
Grazie Paola e Lucrezia per i vostri commenti. Speriamo davvero che i cacciatori si estinguano presto e definitivamente!