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Dell’Orso M49 i media si sono occupati varie volte in passato, per via delle sue due fughe dal serraglio del Casteller dove era stato rinchiuso presumibilmente a vita (e dove pare sia rimasto addirittura segregato in una gabbia per tre mesi) , ora torna alla ribalta delle cronache perché risulta che si sia sfilato il radiocollare che era costretto a indossare e che permetteva ai suoi aguzzini di tracciarlo e seguirne gli spostamenti.
M49 è conosciuto anche con il nome (azzeccatissimo) di Papillon in onore del famoso film del 1973 di Franklin J. Schaffner ispirato alla vita di Henri Charrière: un francese condannato all’ergastolo per un omicidio mai commesso e protagonista di numerosi tentativi di fuga dalla colonia penale dell’Isola del Diavolo nella Guyana francese dove era detenuto.
Il carattere indomito di Papillon, che fino ad oggi lo ha aiutato nei suoi tentativi di sottrarsi al controllo degli Umani, potrebbe dunque essere stata ancora una volta la chiave del successo di questa nuova prova. Senza dubbio Papillon è un ribelle che brama con tutte le sue forze la libertà, ciò lo si può affermare a prescindere dalle elucubrazioni mentali fatte in ambito antispecista sul tema degli “Animali ribelli”. Papillon è un vero ribelle: è solo contro tutti e vive questa sua condizione esistenziale con grande naturalezza in quanto Orso. Non aspira a rivolte, a sollevazioni o a resistenze organizzate. Non è “compagno” di nessuno, ma agisce in perfetta autonomia usando il suo cervello, il suo acume e l’istinto per liberarsi da gabbie e strumenti di controllo e per poter vivere appieno la sua esistenza di Animale selvaggio. Lotta per se stesso con tenacia e determinazione.
La mente di Papillon è la mente di un Orso fuggiasco che capta informazioni ascoltando e annusando nell’aria suoni e odori che noi non possiamo nemmeno percepire: Papillon è un Orso, una meraviglia della Natura e per questo andrebbe rispettato e lasciato vivere in pace, il resto sono solo nostre congetture antropocentrate.
Tutto ciò lui con le sue imprese rocambolesche pare volercelo ricordare ogni volta.
Ora c’è chi pensa stupidamente che sia una minaccia, c’è chi gioisce (come il sottoscritto) per la sua riconquistata libertà e spera che non venga più ripreso, chi invece teme che si tratti di una falsa notizia e che in realtà l’Orso sia morto o che sia in pericolo.
In ogni caso Papillon con la sua disperata e commovente voglia di libertà, ci fa vergognare di ciò che siamo.
Scappa lontano da noi e vivi felice Papillon.
Adriano Fragano
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Io non mi vergogno di essere un essere umano . Apprezzo comunque le fughe di questo benedetto orso . Poi mi preoccupo pure di alcune menti evidentemente in fuga…
Io ho il sospetto che le sue imprese come la fuga e l’essere riuscito a staccarsi il radiocollare siano state studiate a tavolino per far arrivare un messaggio alla gente: è pericoloso. Lo scopo delle istituzioni che governano la privilegiata regione autonoma a statuto speciale è quello di eliminarlo. Non sanno più che cosa inventarsi per gestire la convivenza con gli orsi… e non solo gli orsi. Non dimentichiamo come legiferano la caccia… pure le marmotte cacciano! Un disastro.
Il tuo sospetto è più che giustificato, speriamo che una volta tanto ci sia davvero un lieto fine. Vedremo che a breve si avranno ancora notizie di Papillon, incrociamo le dita.
Purtroppo Papillon è stato nuovamente catturato ed ora tornerà nella sua galera…
Fonte: https://www.lastampa.it/la-zampa/altri-animali/2020/09/08/news/papillon-torna-in-gabbia-acciuffato-l-orso-m49-ribelle-che-si-batte-per-la-liberta-1.39279542
Fugatti (Presidente della Provincia autonoma di Trento) non perde occasione per esternare tutta la sua notoria umanità affermando: «fosse per me, abbatterei gli elementi più problematici. Ma sappiamo anche che le sensibilità sul punto sono molto diverse e che Roma esclude chiaramente questa ipotesi. Dunque per ora nessun abbattimento, ma serve una gestione diversa».
Davvero commovente…
Fonte: https://www.ladige.it/news/cronaca/2020/09/08/casteller-sar-prova-fuga-prigione-rinforzata-m49-nellarea-ci-sono-gi-dj3-m57