La Scimmia e il domatore


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2 minuti

Questa fotografia, (di cui esiste una versione anche a colori) intitolata Monkey Training for a Circus, è oggi nota in tutto il mondo e spesso utilizzata per simboleggiare gli orrori che si celano dietro le quinte dell’addestramento degli Animali cosiddetti “da circo”. Nonostante la sua notevole diffusione (e conseguente notorietà) viene ancora da qualcuno ritenuta artefatta o addirittura falsa. Forse ciò accade perché è troppo sconvolgente nel suo “umanissimo realismo”.

Il fotoreporter Yongzhi Chu l’ha scattata il 29 novembre 2014 e ha portato così all’attenzione del mondo la realtà di Suzhou, la città cinese che, con le sue 300 compagnie circensi, è conosciuta come la città natale del circo in Cina.

In seguito alla pubblicazione di questa fotografia, premiata come miglior foto singola al World Press Photo 2015, Peta ha lanciato una delle sue investigazioni. Gli attivisti, addirittura senza bisogno di nascondere le telecamere, nell’agosto del 2015 hanno ripreso innumerevoli casi di maltrattamento. Tutto avveniva alla luce del giorno nelle strade e in alcuni capannoni della città. Qui gli Animali venivano picchiati dagli addestratori e tenuti in pessime condizioni igieniche e in spazi inadeguati.

Tra i casi dettagliati (e pubblicati sia in un report che in un video) figurano cuccioli di Tigre di pochi giorni separati dalle madri, Scimmie con comportamenti auto-distruttivi che arrivano a mangiarsi le zampe per liberarsi dalle catene, cuccioli di Orso legati al muro con una catena al collo che gli impedisce di stare seduti, in modo che imparino a camminare sulle zampe di dietro. Il report, che documenta anche i vari passaggi dalla detenzione alla esecuzione dei numeri circensi, mostra come gli Animali non abbiano cibo a sufficienza, né acqua, né cure veterinarie. D’altra parte cos’altro ci si poteva aspettare? Questa fotografia è eloquente. Questo piccolo Macaco si accascia terrorizzato contro il muro mentre il domatore si avvicina minaccioso, brandendo una frusta. Il Macaco è evidentemente consapevole della violenta punizione che lo attende e sa di non avere scampo.

Molte persone cercano di illudersi che gli Animali nei circhi europei siano comunque ben tenuti. Questa convinzione deriva in parte dall’idea che gli Animali siano un valore per le compagnie circensi e che sia nel loro interesse mantenerli in buona salute. Questa convinzione è supportata dall’idea che addestrare gli Animali selvatici sia possibile anche senza punizioni e che convincere un Elefante a sedersi o una Tigre a stare in equilibrio su una palla sia qualcosa che questi Animali imparano con facilità. Qualcosa che non vedono l’ora di ripetere perché divertente. Naturalmente non solo non è così, ma se anche fosse nessuna forma di addestramento potrà essere giustificata, perché inevitabilmente ogni addestramento lede la libertà dell’individuo. D’altra parte come è inutile illudersi che questa fotografia sia falsa è inutile illudersi che rispecchi solo la realtà di Suzhou. Se è vero (ed è vero) che la città cinese è tutt’oggi un castello degli orrori per centinaia di Animali destinati ai circhi cinesi è altrettanto vero che questi orrori sono stati più volte documentati anche dentro i tendoni dei circhi che girano per l’Europa.

Sì, perché le Tigri sono Tigri ovunque così come le Scimmie. E quelle prigioniere in Europa non sono certo diverse da quelle prigioniere in Cina.
Ciò vale per tutti gli Animali.
Guardiamo ancora una volta questa fotografia.
È spaventosa.
E non è falsa.

Francesco Cortonesi


Fonti:

World Press Photo 2015
www.worldpressphoto.org/collection/photo/2015/29575/1/2015-Yongzhi-Chu-NA1

Indagine Peta
https://investigations.peta.org/chinese-circus-industry-bears-lions/#video

Articolo agenzia Reuters con versione a colori della fotografia
www.dailymail.co.uk/news/article-2857216/Cowering-fear-Heartbreaking-pictures-terrified-circus-monkey-lay-bare-China-s-problem-animal-cruelty.html


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18 Commenti
  1. Manuela ha scritto:

    Mi spiace ma questo articolo è veramente fazioso. Il circo europeo non è paragonabile a quello orientale. Dovrebbe documentare un po’ meglio le affermazioni. Ci sono circhi e circhi, e se un circo è ben gestito il benessere degli animali è soddisfatto. Infatti gli unici scienziati che hanno fatto ricerca all’interno del circo, dopo anni di studio, hanno visto che i bisogni e il welfare animale al circo, se vengono seguite determinate regole, ci sono. Certo, raffrontare circo cinese e circo occidentale è ridicolo. Si studi un po’ di scienza, invece di riportare articoli di PETA, visto che è l’associazione animalista con più morti sulla coscienza di qualsiasi altra.
    Il suo articolo è scorretto e si basa esclusivamente su pregiudizi e ideologia.

    13 Marzo, 2019
    Rispondi
    • Francesco ha scritto:

      Ciao Manuela e grazie per aver commentato l’articolo. Come potrai facilmente vedere su YouTube, gli episodi di maltrattamento nei circhi europei sono ampiamente documentati. D’altra parte sequestri di animali, come quelli avvenuti anche in Italia, non lasciano adito a molti dubbi. Come poi non prendere per vere le dichiarazioni di Liana Orfei, circense non certo alle prime armi, che ha detto: “la tigre è pericolosa perché, oltre a essere astuta, è vigliacca. La tigre ti attacca a tradimento. Mentre il leone in genere è leale (…). La iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente.” E ancora, la signora Orfei afferma che le foche “possono essere ammaestrate solo per fame e non si possono picchiare perché lo loro pelle, essendo bagnata, è delicatissima. Ma con un po’ di pesce ottieni quello che vuoi”. Anche per insegnare alle tigri a salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte, continua la signora Orfei: “… poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su.” Vorrei inoltre precisare che le violenze sono di vario genere non solo necessariamente fisiche ed è piuttosto curioso sostenere che “se un circo è ben gestito il benessere degli animali è soddisfatto.” Quale benessere può realmente trovare una tigre nel passare da una città all’altra, trasportata all’interno di un camion, per poi trovarsi a trascorrere il resto del tempo in una gabbia fino a quando non giunge il momento dell’esibizione? Credo che forse dovresti approfondire un po’ l’etologia di questi animali. Grazie comunque per aver sollevato la questione.

      13 Marzo, 2019
      Rispondi
  2. Manuela ha scritto:

    Non perdo nemmeno tempo per commentare ulteriormente, perché se andate avanti col paraocchi senza documentarvi realmente, non ne vale la pena. Riportate notizie false, basandovi su video manipolati o tratti da realtà molto diverse dalle nostre. Citate Liana Orfei, senza sapere che ciò che dice nel libro è inventato solo per vendere copie (Liana praticamente non ha mai lavorato con gli animali).
    Sono animali tamed e sono abituati a spostarsi. Ciò che è importante per loro è vivere a contatto con il keeper.
    1) gli animali al circo nascono e crescono in cattività e a contatto con l’uomo da secoli e di conseguenza dal loro punto di vista è il circo il loro habitat che vi piaccia o no
    2)gli spazi non sono affatto piccoli ma sono conformi alle misure previste dalla legge (se non superiori) e se c’è dentro la sporcizia o se il terreno non è adeguato la colpa non è del circo ma del comune che non da gli spazi adatti.
    3) i metodi di addestramento non sono affatto cruenti o violenti perchè così facendo l’unico risultato sarebbe di ottenere un animale spaventato o aggressivo e chi sano di mente vorrebbe avere a che fare con una tigre aggressiva? L’addestramento avviene attraverso il rinforzo positivo e il condizionamento operante skinneriano, che non significa che l’animale viene fatto soffrire di fame, ma semplicemente che per l’addestramento viene usato un tipo di cibo diverso da quello che gli viene dato di solito e che l’animale trova più appetibile. L’addestramento inoltre avviene sotto forma di gioco
    4) gli animali non vengono drogati prima di tutto perchè i sedativi sono detenuti dai veterinari specializzati in animali esotici, secondo perchè i farmaci costano e soprattutto perchè un animale sedato percepirebbe gli stimoli uditivi in maniera molto amplificata e pertanto sarebbe molto più pericoloso che “da sobrio”
    5)i circhi subiscono rigidissimi controlli SETTIMANALI severissimi dalle autorità competenti (carabinieri, corpo forestale e sezione veterinari delle ASL) e pertanto se gli animali fossero davvero maltrattati, i sequestri sarebbero all’ordine del giorno (come invece purtroppo vengo spesso a sapere riguardo i canili delle associazioni animaliste, ma hey, chissene di quattro cagnetti malandati, fa più figo parlar male dei leoni del circo no??)
    6)ci sono studi metabolici condotti da importantissimi etologi i quali hanno prelevato dei campioni di sangue, urina e saliva con l’intento di monitorare i livelli di cortisolo presenti negli animali nei circhi e il risultato di questi studi è stato che gli animali nei circhi non sono affatto stressati, ne dai viaggi, ne dalle stabulazioni ne tanto meno dall’addestramento e dal contattp con gli addestratori e i keepers che anzi rappresenta una forma di arricchimento per loro
    7) la legge non parla di divieto ma di superamento degli animali nei circhi, che sostanzialmente non vuol dire nulla, e meno male perchè il dicumento presentato dalla LAV in senato parla nelle ultime righe di EUTANASIA degli animali che non riusciranno a trovare posto nei centri di recupero, e anche se in Italia è vietato, non lo è negli altri paesi dove la LAV ha individuato i centri di recupero dove collocare gli animali. Si assisterà così ad una vera e propria strage di animali non dissimile da quella avvenuta in Messico dove è morto circa l’80% degli animali sequestrati ai circhi e mandati nelle oasi. Animali che mancando il contatto umano si sono lasciati morire.
    Detto questo, prima di giudicare qualcosa che non si conosce, ci si informa oppure si va a vedere coi propri occhi. Ah e prima che abbiate qualcosa da ridire NON SONO DEL CIRCO ma sono semplicemente una che ha visto coi propri occhi e ha trascorso al circo intere giornate, non solo a vedere gli spettacoli, e posso assicurare che niente di tutto quello che scrivete è vero

    13 Marzo, 2019
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Manuela il tuo commento è vergognoso, meglio sarebbe (incredibile a dirsi) che tu fossi una dipendente di un circo o addirittura la proprietaria, perché questo potrebbe essere davvero l’unico motivo per cui si può difendere il circo che usa gli Animali.

      Parli di Animali “tamed” ossia “domati” “addestrati” che sono “abituati” a spostarsi. Invece di parlare con i circensi e di perdere il tuo tempo a bighellonare in quest’ambiente, leggiti qualche libro sul comportamento animale, o prendi parte a qualche incontro etologico per capire se davvero gli Animali sono abituati a una esistenza di continui spostamenti e di segregazione. Meglio ancora vai a visitare qualche rifugio per Animali salvati per conoscerli e capire come si comportano quando non sono legati o dietro le sbarre di una gabbia. Ciò che importa a qualsiasi Animale di questo mondo (e non serve essere un genio per arrivare a comprenderlo) è vivere libero, non certo a contatto con il suo “keeper” che ne controlla ogni movimento e che lo priva della libertà.

      La lista dei punti che hai esposto denota unicamente la triste visione che hai della vita altrui.

      1) Se davvero il circo fosse l’habitat naturale di questi Animali non si giustifica in alcun modo l’impianto si sicurezza e segregazione che è necessario per contenerli, come pure non si capisce per quale assurdo motivo ogni tanto scappano dai circhi (dal loro habitat naturale?).

      2) Affermare che gli spazi non sono piccoli ma “conformi alle norme previste dalla legge” è semplicemente disarmante. Come se le leggi speciste inerenti al nostro rapporto con gli Animali tenessero minimamente in considerazione le esigenze di questi ultimi. Del resto anche gli allevamenti intensivi di Animali destinati al macello sono a norma di legge, come pure la caccia lo è.

      3) Oltre a fare un corso di etologia, sarebbe utile per te anche leggere qualche libro di psicologia comportamentale e vedere come queste teorie che tu citi, siano state motivo di una incredibile serie di esperimenti crudeli nei confronti di Animali trattati come cavie. Da Pavlov in poi (passando pure per la Skinner box) è stato tutto un susseguirsi di esperimenti a spese delle cavie animali di turno. Cosa si può pretendere come risultato di tutto ciò se non una visione strumentale e reificante dell’Animale?
      Ma tralasciamo pure questo argomento per ritornare alle tue affermazioni di cui al punto 3. Se realmente sei convinta di quello che scrivi è inutile continuare con un confronto, perché è del tutto evidente che vivi in un mondo parallelo al presente. Non si comprende infatti come mai tutti questi circensi comportamentisti skinneriani conducano gli spettacoli brandendo bastoni uncinati e fruste, forse per stimolare un rinforzo positivo?

      4) Giustamente quando vai dal veterinario con un Animale bisognoso di cure e lo sedano, lo fanno per fargli ascoltare meglio ciò che il veterinario ha da dire…

      5) Chiaramente tutte/i siamo al corrente dei “rigidissimi” controlli che operano le forze dell’ordine quando si tratta di casi di maltrattamento animale.

      6) Se vuoi è possibile trovare in rete studi che attestano che il fumo di sigaretta non provoca affatto il cancro ai polmoni, altri invece che giusrano che il surriscaldamento globale non è derivante dall’opera della nostra specie.

      7) Se desideri parlare di leggi e di regolamenti è opportuno avvisarti che hai sbagliato sito web. La linea di Veganzetta non è abolizionista ma liberazionista.

      “Detto questo, prima di giudicare qualcosa che non si conosce, ci si informa”: questa è l’unica frase con un minimo di senso che hai scritto nel tuo commento.

      13 Marzo, 2019
      Rispondi
      • Manuela ha scritto:

        Come volevasi dimostrare. Lasciamo perdere. L’unica cosa che mi preme di comunicarti è che TAMED significa ADDOMESTICATO. Bye bye.

        13 Marzo, 2019
        Rispondi
        • Veganzetta ha scritto:

          https://en.wikipedia.org/wiki/Tame_animal

          “Taming versus domestication
          Domestication should not be confused with taming. Taming is the conditioned behavioral modification of a wild-born animal when its natural avoidance of humans is reduced and it accepts the presence of humans, but domestication is the permanent genetic modification of a bred lineage that leads to an inherited predisposition toward humans.[1][6][7] Human selection included tameness, but domestication is not achieved without a suitable evolutionary response.[8] Domestic animals need not be tame in the behavioral sense, such as the Spanish fighting bull[clarification needed]. Wild animals can be tame, such as a hand-raised cheetah. A domestic animal’s breeding is controlled by humans and its tameness and tolerance of humans is genetically determined. Thus, an animal bred in captivity is not necessarily domesticated; tigers, gorillas, and polar bears breed readily in captivity but are not domesticated.[6] Asian elephants are wild animals that with taming manifest outward signs of domestication, yet their breeding is not human controlled and thus they are not true domesticates.[9][6]”.

          Bye bye.

          14 Marzo, 2019
          Rispondi
  3. Ludovico ha scritto:

    Questa foto è davvero eloquente. Eppure, ad uno spirito compassionevole, sarebbe sufficiente assistere ad una qualsiasi esibizione di animali in un qualsiasi circo in un qualsiasi paese, per vedere chiaramente la sofferenza, l’angoscia, il terrore, negli occhi di queste disgraziate creature prigioniere. Invece, folle di ottuse scimmie umane, annoiate da una vita vuota e insignificante, continuano ad assistere a questi spettacoli, se così li si vuol chiamare, nella completa indifferenza. Quale dimostrazione migliore dell’innata ottusità empatica dell’umano nel rapporto con gli altri animali?

    13 Marzo, 2019
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Ludovico,
      Dovrebbe bastare assistere a uno di questi “spettacoli” per comprenderne la natura tragica, ma noi Umani non siamo così ben disposti nei confronti della sofferenza altrui, anzi spesso godiamo a provocarla.
      E’ necessario contivare e sviluppare ciò che in genere la società umana specista reprime e allontana: la compassione e l’empatia.

      14 Marzo, 2019
      Rispondi
      • Ludovico ha scritto:

        Ciao Veganzetta, fino a non molto tempo fa anch’io sarei stato d’accordo con te, ma ora non la penso più così… tu dici che occorre coltivare e sviluppare la compassione e l’empatia, che la società specista reprime e allontana… ma ciò presuppone che la compassione e l’empatia siano parte della natura umana, e che solo in virtù di una qualche forza esterna contraria vengano allontanate dall’individuo… ma è davvero così? Io non penso. Piuttosto, a me sembra che siano la crudeltà e l’anempatia le fondamenta della natura umana, nel rapporto con gli individui non umani, in particolare, ma non solo.

        14 Marzo, 2019
        Rispondi
  4. nicola ha scritto:

    ma piantatela con queste sparate senza senso , aprite gli occhi ce molto più sfruttamento verso gli esseri umani,
    che nei pochi animali rimasti nei circhi… quando un giorno la pentola maleodorante dell’ animalismo, falso e stereotipato , verrà scoperchiata ,e l’odore nauseabondo sarà percepito da tutti… e saranno noti i motivi, poco etici e molto ideologico economico… non preoccupatevi il conto vi arriverà direttamente a casa

    13 Marzo, 2019
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Nicola,

      Ovviamente tu hai scritto questo tuo commento da un internet point di una zona di guerra in Medio Oriente dove tu stai facendo volontariato nei confronti della popolazione umana sfollata o perseguitata, o da una situazione analoga, altrimenti il tuo è solo uno dei numerosissimi e patetici casi di benaltrismo e di indifferenza nei confronti delle sofferenza altrui.
      Se di odore nauseabondo dobbiamo parlare, quello proviene da gente come te che non muove un dito per fare nulla, salvo attaccare l’impegno altrui volto al cambiamento della società umana.
      Ciò che divulga Veganzetta è un ideale antispecista che partendo dagli ultimi (gli Animali) arriva fino a considerare i diritti fondamentali degli Umani. Se questo ti pare poco puoi sempre rimboccarti le maniche e fare di meglio.
      Il conto lo pagheremo tutti (tu compreso) e pure prima di quanto tu possa immaginare, ciò a causa del nostro comportamento stupido ed ecocida.

      14 Marzo, 2019
      Rispondi
  5. Ludovico ha scritto:

    E’ davvero triste che davanti ad un’enorme ed evidente ingiustizia quale è la schiavitù degli animali prigionieri nei circhi occorra ricorrere al parere degli scienziati, ma tant’è:

    “FVE (Federazione dei Veterinari Europei), con l’ intento di ‘promuovere la salute animale, il benessere animale e la salute pubblica in tutta Europa’ raccomanda a tutte le autorità competenti nazionali e Europee di proibire l’ uso di mammiferi selvatici nei circhi con animali in Europa dato che non esiste alcuna possibilità che i loro bisogni psicologici, mentali e sociali possano essere soddisfatti.”

    https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/FVE_Posizione%20ufficiale_VS%20ITALIANO.pdf

    14 Marzo, 2019
    Rispondi
  6. LupoBlu ha scritto:

    Resto basita da chi ancora “difende” pratiche ignominiose. Soprattutto da chi si permette commenti superficiali, basati su pseudo ricerche. Soltanto l’esperienza diretta può confermare quanto appare in questa foto! Recatevi allora al circo e ridete delle sofferenze e degli abusi inflitti ad esseri SENZIENTI, lontani miglia dalla loro realtà e da quella che dovrebbe essere la loro vita: sappiate che ciò che state vedendo lo avete Fatto VOI, lo state perpetrando VOI! (In-commentabile chi ancora parla di lotta per gli umani a “sfavore” di quella animale. Basta imparare le tabelline per rispondere a certe persone). Bravissimi gli autori dell’articolo, come sempre ben documentato: grazie per il vostro lavoro

    14 Marzo, 2019
    Rispondi
  7. Silvia ha scritto:

    Ho ancora in bocca e nel cuore il ricordo delle lacrime amare e disperate di una bambina portata al circo dal suo papà, con l’intento – del tutto innocente – di farla divertire.
    Quando ha visto Scimpanzé vestiti come pagliaccetti, Elefanti girare in tondo, Tigri ruggire a comando, quella bambina di cinque-sei anni, senza sapere ancora il perché, senza sapere davvero tutto il Male che c’era dietro, ha iniziato a piangere disperata… urlando che “non le piacevano gli Animali così!…”
    Puro caso? Spavento? Istinto? Non lo so, ma quella bambina al circo non ci è voluta tornare più, come non ha mai voluto visitare un delfinario, un acquario, uno zoo…
    Sono passati quasi cinquant’anni da quel giorno e quella bambina è cresciuta… cercando di non fare del male a nessun Animale ma vedendo intorno a sé, ogni giorno, gente che del male ne faceva… eccome!
    Ora che bambina non sono più, vedere che in tanto tempo nulla è cambiato e che gli Animali continuano ad essere maltrattati e torturati per i nostri scopi (divertimento, medicina, sport, film… è una lista infinita) mi mette addosso una tristezza infinita.
    Sapere poi della cecità della gente, che crede ancora nella favola che al circo “gli Animali si divertono”… mi fa pentire di essere umana…

    14 Marzo, 2019
    Rispondi
  8. Paola Re ha scritto:

    La foto è spaventosa ed è grave che di foto così ce ne sono milioni drammaticamente attuali. Che sia circo dell’oriente o dell’occidente, poco importa. E’ talmente tanto il materiale che testimonia la vita degli animali al circo che non si sa da dove iniziare a guardarlo.

    14 Marzo, 2019
    Rispondi
  9. azza ha scritto:

    ultimamente la rete è piena di paladini dei circhi che difendono a gran voce la “tradizione”, sarà una sorta di sindacato circense?

    ottimo articolo e ottimi sviluppi nei commenti

    15 Marzo, 2019
    Rispondi
  10. Roberto Contestabile ha scritto:

    Chi mente spudoratamente sulla condizione di prigionia degli Animali…è complice anch’egli di tale crudeltà. Del resto non c’è niente da meravigliarsi se la maggior parte dell’opinione pubblica pensa e dunque crede che gli Animali sfruttati a nostro piacimento siano perfettamente sani ed in salute, questo perché è il sistema stesso che induce a pensarlo tramite la pubblicità allegorica dei prodotti da consumo.

    Fino a qualche giorno fa c’era il circo nella mia città, ed ogni giorno che ci passavo davanti (purtroppo) al di fuori del tendone notavo con profonda amarezza la presenza di un Elefante e due Cammelli.
    Il circo stazionava in una zona abbastanza centrale con relativo traffico di auto. Io non ho dubbi sull’assurdità di tale presenza, ma chiedo alla gentile Manuela: è giusto ma soprattutto naturale nel ciclo di vita di un Animale, definito da noi esostico, trovarsi a Marzo in una città di provincia del sud d’Italia?
    Grazie Manuela per le tue parole così veritiere, al punto tale che mi hanno convinto ancor di più della situazione drammatica in cui viviamo.
    Considerare gli Animali degli oggetti a nostro uso e consumo…mi ricorda tristemente l’Uomo che maneggia selvaggiamente la propria Donna in senso di possesso (e non è accaduto mille anni fa).

    16 Marzo, 2019
    Rispondi

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