Italia-Olanda: 17 Macachi da un lager ad un altro


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Quella demunciata dall’associazione LEAL e dal gruppo “IoStoConBruno” è una vicenda terribile e vergognosa che ha anche il sapore della beffa: in sunto lottare per togliere un gruppo di 17 Macachi da uno zoo (quello di Cavriglia in provincia di Arezzo) per dar loro un luogo quantomeno dignitoso dove vivere (in Olanda) e infine aspprendere della loro deportazione allo zoo di Napoli. Com’è stato possibile tutto ciò? Un comunicato congiunto di LEAL e del gruppo “IoStoConBruno” ce lo spiega.


Fonte: www.leal.it/italia-olanda-andata-e-ritorno…

È di questi giorni l’annuncio che allo zoo di Napoli arrivano 17 macachi del Giappone provenienti dalla AAP olandese. “Abbiamo conferma – dichiara Bruna Monami, responsabile della sezione LEAL di Arezzo – che i macachi sono quelli che partirono da Cavriglia, in provincia di Arezzo, con destinazione Olanda in cerca di una sistemazione ideale. A distanza di due anni gli animali vengono invece di nuovo riportati in Italia destinati a uno zoo e questo era quello che LEAL a suo tempo aveva cercato di evitare”.

Il trasferimento in Olanda dei macachi, che vivevano all’interno di una fatiscente struttura, venne inizialmente proposto da LEAL nell’ambito di un progetto che si occupava dello svuotamento del vecchio parco-zoo all’epoca esistente a Cavriglia.

Il progetto, portato avanti da LEAL sezione di Arezzo, insieme all’ideatore Francesco Cortonesi e al gruppo “IoStoConBruno”, godeva del consenso delle Istituzioni locali e partiva dal concetto che fosse necessario superare l’idea obsoleta dello zoo. Per far sì che questo accadesse LEAL si assunse l’onere del trasferimento di molti di loro. Così circa quaranta animali furono trasferiti in santuari italiani dove ancora vivono grazie a LEAL che provvede economicamente al loro mantenimento.

Per quanto riguarda invece i macachi giapponesi, estremamente difficili da sistemare, fu individuata la AAP in Olanda, centro di recupero di animali esotici, che si offrì di ospitarli in attesa di una sistemazione consona alle loro esigenze etologiche.

Come primo accordo la AAP si impegnava con LEAL a non cedere gli animali a laboratori di ricerche mediche prevedendo al contempo la possibilità di una loro sistemazione definitiva in luoghi dove potessero vivere in una sorta di semilibertà senza essere rinchiusi in gabbie.

A quel punto i contatti presi con gli olandesi furono passati alle Istituzioni del luogo per iniziare le pratiche riguardanti la proprietà degli animali. Da quel momento in poi, LEAL e i volontari vennero estromessi dal progetto, non ricevettero nessun aggiornamento dello stato delle cose e non poterono stringere gli accordi definitivi con l’associazione olandese.

La notizia del trasferimento dei macachi nel mese di luglio 2016 arrivò per vie traverse senza che LEAL fosse avvisata. La mattina del trasferimento i volontari si presentarono all’entrata del parco di Cavriglia e non furono fatti entrare. Il giornali riportarono che il trasferimento era stato effettuato dall’associazione “Salviamo gli orsi della luna”, della signora Carmen Aiello, che era subentrata a LEAL senza che questa fosse stata messa al corrente. Il team che si occupava della sedazione e della cattura era formato da veterinari che operavano nell’ambito degli zoo tra i quali quello di Napoli.

“Ora i macachi – prosegue Bruna Monami di LEAL – dopo due anni tornano in Italia e finiscono allo zoo di Napoli, una realtà che negli anni passati è stata coinvolta in un fallimento ed è stata oggetto di denunce per degrado degli ambienti dedicati agli animali. Non sapevamo nulla di questo trasferimento e non sappiamo per quali motivi la AAP abbia deciso di cedere gli animali a una struttura dove vengono utilizzati a fini economici. Non sappiamo quali siano stati al tempo gli accordi definitivi stretti con l’Amministrazione di Cavriglia. Ci rammarichiamo però nel vedere come gli animali siano trattati ancora una volta come cose e non come esseri senzienti, trasportati in giro per l’Europa per poi finire nuovamente prigionieri in uno zoo”.

LEAL e il gruppo “IoStoConBruno”


Foto in apertura: uno dei Macachi di Cavriglia. Fonte Leal


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Un commento
  1. Paola Re ha scritto:

    Se non si trattasse di 17 animali ma di 17 valigie, la storia sarebbe grottesca invece è tragica.
    E’ una vicenda inaccettabile.

    29 Gennaio, 2019
    Rispondi

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