Il ruggito del Puma


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Questo intenso primo piano scattato dal fotografo tedesco Ingo Arndt si è aggiudicato il terzo posto della sezione Nature al World Press Photo 2019. Il Puma ci fissa. Il suo sguardo ci ipnotizza. È praticamente impossibile non restituirgli lo sguardo. “Un bel gattone!” si potrebbe commentare. E in effetti, il Puma, è filogeneticamente molto più vicino al Gatto domestico che non ad altri Felini di dimensioni simili, come il Leopardo. Diffuso in America Settentrionale, Centrale e Meridionale, non è attualmente considerato una specie in pericolo, anche se è inserito nella lista degli Animali protetti. Non tutti condividono questa scelta perché il Puma è percepito come molto pericoloso. In realtà gli attacchi agli Umani sono rari. L’ultimo, letale, registrato risale al 2004 ed è avvenuto in California. E proprio in California questa specie è in rapida decadenza.
Recentemente l’Università del Nebraska ha infatti pubblicato uno studio in cui dimostra che ci sono in questo Stato almeno due fonti importanti di pericolo: la bassa diversità genetica, dovuta ai frequenti accoppiamenti tra membri dello stesso gruppo e gli alti tassi di mortalità causati da Umani, incendi, scarsità di prede e anche collisioni con i veicoli. L’alta urbanizzazione e la costruzione di nuove autostrade inoltre ha devastato il suo habitat, riducendo di molto il tasso di riproduzione. Adesso lo sguardo di questo Puma sembra assumere un altro significato. Non pare più fissarci per ipnotizzarci con la sua bellezza. Il suo sguardo sembra più triste. Quasi supplichevole. Sa che stiamo distruggendo il suo regno. Sempre più flebile e lontano ci arriva il ruggito del Puma.

Francesco Cortonesi


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