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Questa fotografia, scattata dalla fotoreporter americana Ami Vitale, ha vinto il premio come miglior storia nella sezione Nature del World Press Photo Of The Year 2018. Ci mostra un guerriero Sumburu che sorveglia un piccolo Elefante di nome Kinya, in attesa che vengano a prenderlo i veterinari per portarlo al Reteti Elephant Sanctuary, nel nord del Kenya.
Kinya è un piccolo Elefante rimasto orfano. La madre è stata uccisa, probabilmente dai bracconieri. Il santuario di Reteti fa parte del Namunyak Wildlife Conservation Trust, situato nella terra del popolo Samburu. Questo santuario ha anche un vero e proprio orfanotrofio per Elefanti ed è stato fondato nel 2016 dagli stessi guerrieri Sumburu. Non solo, attualmente tutti gli uomini che lavorano lì sono, o sono stati, guerrieri Sumburu.
È commovente pensare a questi orgogliosi guerrieri che si occupano di salvare questi cuccioli orfani, ed è ancora più toccante se si pensa che i Sumburu fino a poco tempo fa non fossero minimamente interessati ad aiutare gli Elefanti. Sostenevano infatti che fossero pericolosi per gli Umani e che distruggessero le coltivazioni. Solo recentemente il loro rapporto è cambiato, grazie principalmente a una più approfondita conoscenza sviluppata nei confronti di questi Animali. Conoscenza che ha inoltre permesso di migliorare e organizzare le coltivazioni. Tutto questo è interessante anche in funzione di ciò che accade in Occidente, dove, i pastori, non solo sfruttano Animali per profitto, ma spesso ne uccidono altri che considerano dannosi per le loro coltivazioni o per i loro allevamenti. Queste persone umane spesso si vantano di avere una conoscenza di questi Animali che non hanno. Semplicemente pensano esclusivamente ai loro interessi.
“Conoscenze” che sono solo frutto d’ignoranza.
È un dato di fatto. Non un’opinione.
Francesco Cortonesi
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