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Da più parti giungono notizie di iniziative che riguardano le persone umane vegane e l’uso dei farmaci, è addirittura nato un progetto che si chiama Pharmavegana che si occuperà di formare personale, che nelle farmacie sarà in grado di dare consigli alla clientela vegana su integratori alimentari e farmaci “etici”.
L’Ansa in un suo lancio scrive:
Via alle prime 30 farmacie per vegetariani e vegani
Integratori e farmaci adatti li consigliera’ il farmacistaSaranno inizialmente una trentina e concentrate al nord, ma molto probabilmente entro fine anno il loro numero sarà già raddoppiato: sono le farmacie per vegani e vegetariani, appena presentate a Cosmopharma, la fiera del settore in corso a Bologna.
Pharmavegana è il nome del progetto che debutterà in autunno e prevede la presenza, nelle farmacie contrassegnate da apposito bollino, di un professionista specializzato per consigliare farmaci e integratori “eticamente corretti”.
Un’iniziativa nata dall’esigenza di formare il farmacista e metterlo in grado di consigliare al meglio, non solo su cosa evitare ma anche su come integrare l’alimentazione di chi ha scelto di evitare carne e pesce o, nel caso dei vegani anche latte, uova e derivati. “Le referenze in farmacia sono centinaia di migliaia – chiarisce Pierfrancesco Verlato responsabile del progetto – e sul prontuario non c’è nulla che specifichi se siano adatti a vegetariani o vegani. Ad esempio il propoli non è adatto ai vegani perché derivato dal lavoro delle api. E molti antibiotici prevedono il lattosio come eccipiente”. D’altronde “i numeri confermano che gli italiani sono sempre più sensibili a nuovi stili di vita”, commenta David Giarrizzo, amministratore del Gruppo Sitar principale supporter dell’iniziativa. “In questa evoluzione che richiede serietà e competenza nelle scelte – aggiunge – il farmacista sarà un punto di riferimento insostituibile”
Visto che nel variegato mondo vegan non ci sono state molte reazioni significative a riguardo, come Veganzetta si fa presente che: non esistono farmaci “vegan”.
A riprova di tale affermazione si consiglia di leggere cosa dice l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, ossia l’organo di vigilanza sulla distribuzione dei farmaci in Italia) a riguardo scrive:1
Come nasce un farmaco
Un farmaco è una sostanza o un’associazione di sostanze impiegata per curare o prevenire una specifica malattia. Ma come si valuta se un medicinale è davvero efficace e, soprattutto, non arreca danni alla salute? Per comprendere le sue proprietà, quantificare il rapporto tra gli eventuali rischi e i benefici che se ne traggono dalla sua assunzione, la molecola chimica che aspira a diventare un farmaco è sottoposta a una lunga serie di studi, condotti prima in laboratorio e su animali e poi sull’uomo. Queste ricerche, la cui durata oscilla in genere tra i sette e i dieci anni, sono a carico del “proprietario” del farmaco (il più delle volte un’industria farmaceutica) e si articolano in diverse fasi: studi “in vitro” e “in vivo” sugli animali (sperimentazione preclinica) e studi cosiddetti di fase 1, di fase 2 e di fase 3 eseguiti sull’uomo (sperimentazione clinica).
e anche
Autorizzazione all’immissione al commercio
Quando infine il nuovo farmaco ha dimostrato di avere un’efficacia sufficiente in rapporto agli eventuali rischi (rapporto rischio/beneficio), tutti i dati derivati dalle valutazioni precliniche e cliniche sono raccolti in un dossier che viene sottoposto all’autorità competente (per l’Italia l’AIFA), per richiederne la registrazione e l’autorizzazione alla commercializzazione.
L’iter sperimentale per poter far giungere un farmaco sugli scaffali di una farmacia è obbligatorio. Pertanto non si capisce come possa essere vegan un farmaco che di sicuro è stato testato su Animali. Forse non è chiaro a tutte/i che il veganismo NON significa solo non assumere prodotti di origine animale, ma cercare di non causare sofferenze e morti evitabili di Animali; pertanto anche se un farmaco non contiene lattosio o altre sostanze di derivazione animale, esso in ogni caso verrà testato su Animali procurando sofferenza, dolore e morte, come lo si potrebbe quindi considerare adatto alle persone umane vegane?
Ben vengano indicazioni più dettagliate sulle etichette dei prodotti, e informazioni sugli ingredienti, sicuramente sono novità molto utili e anzi necessarie, ma non è davvero possibile considerare un farmaco “eticamente corretto” o “vegan”, perché per esserlo dovrebbe essere libero da crudeltà (cruelty free), e ciò attualmente è semplicemente impossibile per la ragione evidenziata e per molte altre.
I farmaci “vegan” sono solo un’altra trovata commerciale delle multinazionali del farmaco per vendere.
Adriano Fragano
Note:
1) Aggiornamento: la pagina web proposta non è più pubblica e recuperabile, si può però fare riferimento alla seguente: https://www.aifa.gov.it/sperimentazione-clinica-dei-farmaci
Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
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Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
per non parlare poi della storia/business degli “integratori per vegani”…..come se i vegani fossero tutti dei poveri malati con carenze nutrizionistiche di tutti i tipi
i vegani hanno delle deficienze nutrizionali per definizione sennò sarebbero onnivori come il resto dell’umanità
Zibibbo: che le persone vegan siano deficienti in qualcosa è tutto da dimostrare, che tu sia un ignorante invece lo si evince chiaramente da ciò che scrivi.
Hai ragione Wilma. Appena dico che sono vegan, mi capita spesso di sentirmi chiedere: “Come integri?” Io rispondo “Integro che cosa?” A parte la B12, io non assumo proprio nulla. Eppure, complice questo business delle farmacie vegan, mi sa che i vegan si ammaleranno di qualche carenza… per forza! Tanto il farmaco che useranno per curarsi sarà spacciato per vegan, quindi… via libera!
Anche se avere farmaci che quanto meno non contengano derivati ed eccipienti animali è già qualcosa, sebbene piccolissima.
Un farmaco che non contiene prodotti di derivazione animale è un farmaco che è pur sempre stato testato su numerosi Animali usati come cavie per poter essere immesso sul mercato. Pertanto si può parlare di farmaco privo di derivati animali, ma non di farmaco vegan. Definirlo vegan serve solo a farlo vendere di più, e magari a prezzi più elevati, per accontentare una nicchia di utenti che pensano si tratti di un farmaco eticamente accettabile. Ci sono molti prodotti erboristici di origine vegetale che sono ottimi e non testati, ci sono molti tipi di medicina che non usano gli Animali in nessun modo, perché non provarli?
Non capisco da cosa derivi l’asserzione sulla bontà, presunta immagino, di prodotti erboristici di origine vegetale se non sono stati testati, rivelazioni? Oppure i test sugli umani, anch’essi animali’vedi stamina, non contano?
L’asserzione sulla bontà deriva dal fatto che le erbe maggiormente utilizzate sono conosciute da migliaia di anni e son state abbondantemente testate sugli Umani tanto che la stessa legislazione in materia lo riconosce. Stamina non c’entra assolutamente nulla in questo discorso.
scusa ma è come sostenere che si può guarire chiamando uno sciamano…libero di crederci ma non funziona
La mia unica preoccupazione va a quella parte di persone vegan che cadranno nel tranello di big pharma, così come moltissimi e disinformati vegani o neo vegani, pensano che sia indispensabile integrare la famigerata b12.
Già il commercio fiorente, proprio tra le file dei vegani, di inutili quanto pericolosi integratori, procurerà danni ai loro sistemi immunitari; figuriamoci a cosa potrà condurre una simile scalata commerciale delle farmacie.
Vorrei far capire che è fantastico intraprendere il percorso vegano per amore degli Animali, ma non lo si potrà fare fino in fondo se si tralascerà quel minimo di amor proprio che ci dovrebbe spingere a sperimentare su noi stessi un giusto stile di vita, a combattere e a capire che il nostro corpo merita rispetto e cura; una rispetto ed una cura che sarà negata fino a che non lo si libererà dal giogo dei farmaci e degli integratori, che null’altro sono che droghe assuefacenti fatte apposta per creare un profitto prima e dopo la malattia che ne deriverà.
mi permetto di quotarti: la genialata di queste persone è di voler sfruttare la tendenza ad essere un pò estremisti di voi vegani…comq hai ben detto non è difficile immaginare qualche vegano che compra i farmaci perchè spacciati come vegan.
solo un appunto: gli integratori in quanto tali danni non ne fanno, tutto quello che viene assunto tramite loro in dosi eccessive viene semplicemente espulso secondo le normali prassi dell’organismo (e non voglio trollare però chi fa una dieta vegana HA delle carenze nutrizionali…)
A parte la necessità di assumere la vitamina B12, quali carenze può avere chi è vegan? Puoi citare fonti e studi scientici a riguardo? Se non altro perché possiamo leggere qualcosa che abbia fondamento, non le tue affermazioni grottesche.
Contrariamente a quanto tu credi sono 1000 i casi di sovradosaggio di integratori che portano a conseguenze irreparabili.
Non so davvero cosa ti porti a scrivere cavolate rispondendo a commenti lasciati mesi fa… forse prendi qualche integratore di troppo ?
Per dirla con le parole di Veganzetta che qualche tempo fa mi ha fatto ridere veramente di gusto: caro zibibbo, fatti vedere da uno bravo!
anzichè mangiare carne o uova o latte di animali che vengono alimentati con integratori di b12 io decido di prendere direttamente questi integratori: chiunque al mondo si sogni di farmi delle questioni per questo ha davvero dei problemi
oltretutto conosco un sacco di persone che hanno una dieta onnivora e passano l’inverno con gli integratori di vitamina C e l’estate con quelli di magnesio. qual è il punto?
vorrei domandare se qualcuno sa indicarmi dove e come cercare alternative non farmaceutiche alla pillola anticoncezionale, a parte i metodi di barriera di cui per esperienza non mi fido.
leggo con estremo ritardo questo sito.
Concordo che di farmaci vegan non ne esistono (per legge) e concordo anche che un vegano non può pensare di curare malattie conclamate senza l’utilizzo di farmaci “ufficiali”.
Penso, invece, che un regime alimentare corretto sia dal punto di vista nutrizionale che etico possa contribuire alla salute personale e di altre persone. Una alimentazione corretta in questo senso certamente aiuta a prevenire molte patologie.
Premesso questo, la vit B12 è necessaria in una alimentazione vegetariana completa cioè equiparabile alla dieta vegana. È da ricordare che spesso anche i vegani necessitano di supplementi di vit D che risulta difficilmente assimilabile dalla normale alimentazione ed esposizione solare.
È anche vero che l’uso sconsiderato di integratori porta talvolta a conseguenze negative. Si osserva molto spesso incremento dei marker epatici dopo assunzione di integratori.
Pochi si rendono conto che una sostanza ingerita è come un farmaco, non sempre fa bene e il sovradosaggio può fare male.
Solo le sostanze idrosolubili come la vit C non si accumulano nell’organismo. Le sostanze come la vit B che sono liposolubili non si eliminano in caso di iperaccumulo.