Ecco perché Milena è stupida


Si legge in circa:
2 minuti

A proposito della diatriba Bertelli/Gabanelli dopo il servizio della trasmissione televisiva Report sullo spiumaggio delle Oche.


La tolleranza delle minoranze, percepita dalla collettività come giustificabile e giusta, viene meno quando le minoranze si fanno socialmente aggressive. L’accusa di fondamentalismo estremista e legalismo morale, spesso accompagna i percorsi, tentando di rallentare l’avanzata dei movimenti di liberazione. In particolare, le sempre più pressanti richieste di revisione del modello di reificazione dei viventi, hanno innescato un meccanismo di autodifesa dello status quo specista, per cui chi si batte per gli Animali viene spesso indiscriminatamente tacciato di terrorismo e considerato un reazionario, mentre chi continua ad esercitare il dominio o a condividerne le pratiche, sarebbe altresì un progressista.
Questo strambo scambio fra liberatori ed oppressori è il risultato di una radicata petitio principii, cioè il dare per scontato ciò che invece dovrebbe essere dimostrato. Quando il movimento di Liberazione animale chiede l’abolizione dei macelli, le critiche al mangiar carne vengono spesso bollate di ingerenza settaria, paragonabile a quella dei seguaci di un credo religioso che vorrebbero la proibizione di qualsiasi altra religione, facendo scivolare in secondo piano la vera motivazione che spinge la richiesta abolizionista: la considerazione delle vittime. Se dunque la pratica di cui si persegue la fine non determinasse vittime si tratterebbe di una richiesta alla quale il rispondere, sia positivamente che negativamente, non sarebbe obbligatorio e, soprattutto, non recherebbe danno ad alcuno. Secondo l’interpretazione classica, il “principio di Libertà” non può mai essere disgiunto dal “principio del Danno”, del quale occupa lo spazio lasciato scoperto. In questa fase storica, in cui il movimento di Liberazione animale lavora con assiduità e registra progressi senza precedenti, gli argomenti a favore dell’inclusione dello sfruttamento animale nell’ambito dei reati “con vittime”, non possono essere smontati razionalmente, ma solo elusi. Ecco perché chi fa informazione sulle reali condizioni di vita che gli Animali sono costretti a subire per la volontà umana di arrecare danni ad altri per proprio vantaggio, è spesso considerato pericoloso, pazzo, stupido.

Cristina Beretta


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10 Commenti
  1. Elisabetta ha scritto:

    Gentile Cristina Beretta condivido appieno ciò che lei ha qui sopra scitto,con un ugual chiarezza e fermezza.
    In un mondo in cui si ragiona e si divulga ogni cosa in termini di marketing comprese le religioni. A tale proposito (difesa vita ,-animali e biodiversità-)esorto e diffondo notizie cn una cadenza incesante.Come la coca-cola ovunque deve esserci la presenza di chi cerca di aprire gl’occhi alla gente e di salvare il mondo dall’imminente rovina a cui ci sottopongono le persone che per un qual si voglia potere personale condannano cose persone e animali e loro stessi alla distruzione innaturale.
    Questa coscienza va demolita,abbandonata distrutta cambiata!Ed è così importante che ciò avvenga per la reale evoluzione dell’uomo che merita tale questione un impegno vitale,perpetuo,devoto.
    Perchè è con devozione che dovremmo prenderci TUTTI cura di questo mondo,Vero ed unico interesse di tutti senza distinzione alcuna.Grazie!

    13 Novembre, 2014
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  2. cristina beretta ha scritto:

    Grazie cara Elisabetta per l’apprezzamento incoraggiante: non è facile essere chiari e al contempo incisivi ma io cerco sempre affannosamente di autoimpormi la semplificazione del complesso pensiero antispecista, quasi come esercizio zen. Spero abbia una qualche utilità, perchè talvolta in questo grande marasma che è il movimento di Liberazione animale, si rischia di perdersi e dimenticare le cose essenziali. Grazie anche per l’esortazione a continuare: non mancherò!!!

    13 Novembre, 2014
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  3. Good Bear ha scritto:

    Grazie mille per la chiarezza Cristina.
    Spesso ci si perde proprio per le troppe parole. Grazie!

    14 Novembre, 2014
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  4. cristina beretta ha scritto:

    Con la semplicità ci si espone e si diventa trasparenti, il che è rischioso, ma è bene prendersi questo rischio, per non cadere nella cripticità che spesso copre solo la mancanza dei significati. E’ faticoso, ma il nostro impegno a favore di una causa così importante quale la Liberazione animale, ce lo impone. Grazie Good Bear!

    14 Novembre, 2014
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  5. Annamaria Manzoni ha scritto:

    Condivido appieno. E allargo l’argomento ad altre dinamiche, secondo me belle attive, inoltrandoti poche righe dal mio libro (Sulla cattiva strada) proprio su questo argomento: “…..non ammettiamo più che la condanna a morte di tutti gli animali sia pubblica, perché ci sarebbero proteste di piazza: i maltrattamenti ancora agiti pubblicamente sugli animali, per esempio nelle sagre, vengono mistificati con macchinosi ragionamenti e messi in una diversa cornice cognitiva, che li identifica come manifestazioni culturali. //
    //Mai come in questa epoca, in cui parte del mondo politicamente corretto ha messo al bando e rifugge inorridito dall’uso delle pellicce, che non è giusto strapparle agli animali, si è visto un parallelo infuriare di inserti di pelliccia nascosti all’interno dei cappotti e di piume d’oca ben cuciti nelle fodere dove sono proprio invisibili. //*_Il recente tripudio borsistico del marchio Moncler _*//ne è innegabile testimonianza: quanti milioni di oche sono state spennate, vive e coscienti, e non una sola volta nella loro pur brevissima, tragica vita, per riempire con “vero piumino” l’ennesimo inutile capo che riempie gli armadi di mezzo mondo occidentale/?”. Tanto e tanto ancora ci sarebbe da dire, ma la strada è aperta. Speriamo e intanto continuiamo. Buon lavoro

    15 Novembre, 2014
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  6. cristina beretta ha scritto:

    Hai ragione Annamaria, a sottolineare che siamo in piena Bioviolenza! Si tratta , insieme all’occultamento delle pratiche di sfruttamento, di un abominevole ( ma purtroppo assai efficace) tentativo di affrancamento della barbarie eco-etico-compatibile dietro il quale lo specismo si sta ora trincerando, fra stravagante “benessere animale”, falsa compassione e altre amenità. Continuiamo a denunciare: buon lavoro anche a te, buon lavoro a tutti!

    15 Novembre, 2014
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  7. Paola Re ha scritto:

    Cristina sei stata più che chiara: cristallina! Il libro di Annamaria è da leggere perché chiarisce molte dinamiche. Aggiungo che Milena Gabanelli, non è solo stata definita “stupida” ma da qualcuno persino “oca”. Mi viene in mente, per esempio, quel signor fotografo http://www.huffingtonpost.it/2014/11/14/oliviero-toscani-contro-milena-gabanelli-moncler_n_6156924.html?utm_hp_ref=italy&ir=Italy
    E il signor fotografo ha aggiunto “Gli animalisti rompono sempre i coglioni, come tutti i fondamentalisti”. (come vedi, Cristina, ha confermato le tue osservazioni). Quindi, da “oca” a “coglioni”, il linguaggio specista trionfa. Bisognerebbe regalare al signor fotografo con zero nozioni di etologia “L’anello di Re Salomone” di Lorenz, in modo che legga le avventure dell’ochetta Martina e capisca quanto sia intelligente l’oca, così, se vuole in futuro attaccare Milena Gabanelli nella sua intelligenza, non ricorre certo all’oca, e io direi a nessun altro animale. Poi bisognerebbe spiegargli che i “coglioni” magari li rompe anche lui con le sue campagne pubblicitarie, tutte uguali, noiose, scontate, falsamente rivoluzionarie, che non insegnano nulla ma fanno solo parlare i giornali e le TV e fanno girare un sacco di soldi finalizzati solo al suo arricchimento.

    15 Novembre, 2014
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    • cristina beretta ha scritto:

      Sì, Paola, in effetti è stata proprio quell’indecente esternazione radiofonica a farmi saltare sulla sedia! Insomma che i rompicoglioni siano coloro che, contro l’ordinario istinto di autoconservazione, si prodigano per rendere giustizia agl’ultimi fra gli ultimi, è proprio un volgare affronto che, specialmente quando reso pubblico, non può essere accettato. Altroché “animalisti- rompicoglioni- fondamentalisti”: dovremmo riconoscere uno speciale stato di grazia civico!

      15 Novembre, 2014
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  8. Paola Re ha scritto:

    Quindi hai sentito la trasmissione radiofonica? I conduttori hanno replicato qualcosa su questo presunto fondamentalismo e sull’attitudine a “rompere i coglioni” degli animalisti? Quando parlano certi pseudo guru della comunicazione, come è considerato il signor fotografo, gli interlocutori stanno zitti zitti, pensando di essere davanti all’ipse dixit. Se sono giornalisti, è ancora più frequente il loro temporaneo mutismo: l’importante è riportare la notizia! E in questo caso fare infervorare i cattivoni animalisti. Era perfetto in coppia con il signor critico d’arte (pure quello noto per il suo linguaggio sessista e specista) quando facevano il sindaco e l’assessore. Povera città di Salemi… ne avrà sopportate di tutti i colori.

    15 Novembre, 2014
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  9. cristina beretta ha scritto:

    Beh sai, l’intervistante era tal cruciani della zanzara, anche lui fiero alleato degli spennacchiatori! Ti lascio immaginare la qualità dell’argomentare…mi chiedo seriamente come possano trovare ascoltatori simili personaggi, che se qualcuno definisse eufemisticamente “stupidi” bisognerebbe riconoscerne la benevolenza!

    15 Novembre, 2014
    Rispondi

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