Ciao Hvaldimir: brevi considerazioni su una storia che non doveva finire così


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Il corpo senza vita di Hvaldimir immerso in acqua al momento del suo ritrovamento

Noi di Veganzetta abbiamo seguito la vicenda del Beluga Hvaldimir fin dalla sua prima apparizione nell’aprile del 2019 nelle acque norvegesi. In questi anni con numerosi report abbia provato a raccontare la sua storia, non di rado contrassegnata da momenti di paura a causa degli incidenti a cui è andato incontro (principalmente impatti con imbarcazioni). Sabato scorso (31 agosto 2024) Hvaldimir è stato trovato morto.
Nulla, prima del ritrovamento del suo corpo senza vita, faceva pensare a qualche problema di salute. Il giorno prima, anzi, era stato avvistato da alcuni attivisti e pareva “in forma”. In realtà parlare di “buona forma fisica” per un Animale del genere che, trovandosi libero in mare, non può essere facilmente valutato come un Animale che invece vive recluso nella terra ferma, è sempre tutto molto relativo. Nel maggio dello scorso anno, ad esempio, Hvaldimir aveva mostrato un drastico dimagrimento, forse come conseguenza di stress da interazioni con umani (ormai era diventato tanto celebre che, nonostante le rigide leggi norvegesi, a volte fino a 300 persone umane si avvicinavano a lui) o forse per motivi ancora ignoti. Apparentemente nel corso dell’ultimo anno si era ripreso, ma è difficile stabilire fino a che punto.
Nel frattempo a partire da gennaio, una vera e propria “guerra” è scoppiata tra gli attivisti di OneWhale (il gruppo nato all’indomani del suo primo avvistamento) e quelli di Marine Mind (associazione nata successivamente), supportati anche dal Dolphin Project, a causa della scelta di OneWhale di liberare Hvaldimir nel nord della Norvegia e provare a farlo riunire con un pod di altri Beluga. L’idea infatti, per diversi scienziati era considerata molto pericolosa, sia per la difficoltà di inserimento, sia per il fatto che la zona è a soli 16 chilometri dal confine russo e questo avrebbe potuto portarlo a essere catturato di nuovo. In poco tempo 70 esperti di Cetacei hanno firmato un appello per chiedere alle autorità norvegesi di bloccare il progetto. OneWhale, nel frattempo, ha sempre continuato a raccogliere fondi per portare a termine il trasferimento proiettando così un’ombra di lucro sulla vicenda.
Come stanno davvero le cose? Aveva ragione OneWhale quando sosteneva che Hvaldimir non poteva più restare dove si trovava perché era in forte pericolo, o le altre associazioni che ritenevano che comunque fosse un Beluga libero e che quindi se restava in quella zona (che per altro nel 2023 ha abbandonato a lungo) era perché si trovava bene? Attualmente non è possibile dirlo, anche perché il suo corpo, ritrovato da Marine Mind è ancora conservato da qualche parte in attesta di un esame necroscopico. Non si può quindi escludere una morte per cause naturali. Certo, il fatto che ancora nessuno abbia ancora detto come sia morto, accumula sospetti su sospetti.
Resta il fatto che Hvaldimir è l’ennesima vittima dell’Umano che prima lo ha ingabbiato e addestrato per usarlo (non è mai stata chiarita la sua origine: forse una “spia dei russi” o forse un Animale di un centro riabilitativo) e poi lo ha trasformato in una specie di “fenomeno turistico”, se pur con l’intenzione di proteggerlo. L’idea iniziale, quella cioè di creare un Santuario per cetacei in un fiordo norvegese dove ospitare Hvaldimir e altri Beluga riscattati dai delfinari a noi di Veganzetta è sempre sembrata la più accettabile e lo abbiamo scritto più volte. Il ritorno alla vita completamente libera di Mammiferi marini così imprintati purtroppo presenta molti rischi e ad oggi raramente ha avuto successo (il tentativo più significativo è stato fatto dal Dophin Project nel 2022, però va detto che dei tre Delfini liberati, Johnny, Rocky e Rambo, solo di due abbiamo la certezza che siano ancora vivi) e spesso si è concluso molto male. Occorre quindi sempre enorme cautela, almeno con le nostre conoscenze attuali, magari in futuro le cose cambieranno.
Resta il fatto che Hvaldimir è morto noi, che per 5 anni abbiamo costantemente seguito la sua storia, sentiamo di aver perso un Amico, seppur virtuale.
Ci auguriamo solo che non abbia sofferto.
Ciao Hvaldimir e grazie per tutto quello che ci hai insegnato.

P.S. Mentre scriviamo non abbiamo ulteriori aggiornamenti sulla causa della sua morte ma vi aggiorneremo appena possibile.

Francesco Cortonesi


Fonti:

Sito ufficiale di OneWhale

Sito ufficiale di Marine Mind

La richiesta di fermare il trasferimento nel nord della Norvegia

Ultimo aggiornamento ufficiale su Johnny, Rocky e Rambo


Fotografia in apertura: Il corpo senza vita di Hvaldimir al momento del ritrovamento. Fonte: Dolphin Project


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Un commento
  1. Matteo ha scritto:

    Grazie Francesco per l’articolo ben bilanciato. La notizia mi ha rattristato molto. Ero andato a Stavanger a maggio per scrivere un articolo su Marine Mind. Sebastian, il fondatore, amava quell’animale. Non ho mai visto una interazione tanto “umana” tra lui e Hvaldimir. Purtroppo, ora qualcuno sta approfittando della tragedia da quelle parti. In un momento del genere, bisogna solo tacere.

    9 Settembre, 2024
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