Categoria: <span>Lettere a Veganzetta</span>


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Rossana scrive a Veganzetta: “Innanzitutto vorrei cominciare dicendo che sono orgogliosa di quello che fate e vi prego di continuare a farlo perché cambierete il mondo.  Poi volevo farvi una…

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Lettera ricevuta all’email di Campagne per gli animali in data 18 gennaio 2013


100 passi indietro: su fiaccolate apolitiche e animalismo

Scriviamo queste righe di riflessione in vista dell’imminente fiaccolata che si svolgerà a Correzzana il 19 gennaio, contro l’allevamento di animali per la vivisezione Harlan. Pur condividendo l’obiettivo della chiusura di questo posto e della fine della vivisezione, ci sentiamo distanti/e da molte delle realtà che hanno organizzato e aderito al corteo, e dai comunicati usciti dagli/le stesse/i organizzatori/trici. Per esempio associazioni come l’ENPA in passato misero una taglia sui liberatori/trici dei 99 beagle salvati dal lager Morini.

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Da più parti ci è stato riferito che sul sito web antispecismo.net era stato pubblicato un commento critico al dossier della Veganzetta “Antispecisti di destra?”.
In quanto coautore del dossier fornisco la mia risposta al commento  che è possibile leggere a questo indirizzo.

Prima di entrare nel merito vorrei fare alcune considerazioni sul metodo adottato.
Il dossier “Antispecisti di destra?” è stato scritto da persone umane che hanno esposto le loro idee e se ne sono assunte la responsabilità firmandosi con nome e cognome, è eccessivo chiedere a chi replica con un commento critico di firmarsi in modo da rendersi riconoscibili? Che serietà può avere un commento firmato da Cip &  Ciop (o da Cippa & Cioppa)? Per avviare un confronto costruttivo non ritengo opportuno celarsi dietro pseudonimi di comodo, la critica a volto scoperto, la verità anche urlata in faccia è la migliore medicina contro molti comportamenti ipocriti e falsi che tanto vanno di moda nella rete specchio della nostra società.
A ben pensarci se ci fossimo firmati come Gianni e Pinotto forse saremmo stati letti con maggior benevolenza dai due Scoiattoli.
Come seconda considerazione sul metodo con cui è stato reso pubblico tale testo di commento, desidero sottolineare che ritengo singolare il fatto che per criticare uno scritto prodotto da redattori di un giornale cartaceo che ha anche un suo sito web pubblico, si debba ricorrere ad uno spazio su un altro sito web. Ciò causa molto dispiacere perché la Veganzetta ha lasciato sempre lo spazio necessario e sufficiente per ogni considerazione.

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Amposta, Tarragona 2010

Fotografie di Liam Ray concesse dall’autore

La tauromachia nella Catalogna attuale

Testo originale a cura di Sonia España
Traduzione dallo spagnolo a cura di Maria Paz Garcia

Da Barcellona,

La tauromachia ebbe inizio nel Medioevo e consisteva semplicemente nell’infilzare i Tori con delle lance. Nel secolo XIX si diffuse maggiormente  nelle terre catalane dando luogo alle prime Plazas de Toros dove si celebrarono le prime corridas.

Essa viene inquadrata nell’ambito dell’intrattenimento, del divertimento e consiste nel torturare un Animale, in questo caso un Toro, Mucca o Giovenca, in una piazza o nelle strade (correbous) facendolo soffrire gratuitamente e provocandogli in alcuni casi la morte, il tutto adducendo come giustificazione il fatto che tale pratica è considerata un’arte, una tradizione e che “sempre si è fatto in questo modo”.

Concentriamoci sulla sostanza dei fatti e tentiamo di analizzarli.

“Si è sempre fatto in questo modo”. In base a questa premessa possiamo considerare che anche  sessismo o razzismo hanno una ragione di esistere:  è stato sempre così purtroppo, e sempre ci sono state donne maltrattate e da sempre è esistito lo schiavismo e tuttavia, nonostante ciò, oggi non lo approviamo e lo denunciamo. Che la tauromachia sia presente sin dal Medioevo, non giustifica in fatto che sia corretto continuare a praticarla.

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