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Ogni percorso finito ha un suo punto di partenza ed un suo arrivo. Non fa eccezione la filosofia antispecista che come punto di arrivo ha la liberazione animale (umana e non) e di conseguenza una nuova società  umana libera, solidale ed egualitaria. Disquisire sul percorso e sul suo arrivo è già  un esercizio arduo, ma risulta impossibile se viene a mancare un requisito fondamentale: una partenza comune. Fuor di metafora ci preme come redazione della Veganzetta affrontare il tema delle radici comuni del pensiero antispecista, radici assai complesse e variegate, ciò perché senza una solida base da cui partire ogni sforzo per avanzare risulterebbe vano, e quanto sta accadendo, e quanto è accaduto di recente, lo dimostra.
Individuare un’unica origine generatrice dell’antispecismo non è possibile, proprio per il fatto che risulta chiara una sorte di commistione tra diverse anime e visioni a volte tra di loro anche poco compatibili. Storicamente si può ricondurre la nascita ufficiale del pensiero antispecista agli anni ’70 del secolo scorso, e precisamente al 1970 quando Richard D. Ryder, uno psicologo inglese, conia il termine “specismo”1. Analizziamo però una considerazione dalla quale si è evoluto molto del sentire comune antispecista:

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Nota introduttiva sul linguaggio utilizzato

Linguaggio non specista
I testi originali proposti da Veganzetta (prodotti da questo sito web e non provenienti da altre fonti esterne) vogliono essere un esempio pratico del progetto avviato da Manifesto antispecista, nato nel 2007 e ancora oggi in continuo sviluppo, di reinterpretazione del linguaggio corrente in chiave antispecista e non discriminatoria per un maggiore rispetto per i non umani.

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Girino

Treviso, 15 maggio 2007

Nasce oggi partorita dalle menti di tre persone umane vegane e visionarie la Veganzetta, un foglio informativo cartaceo, ma non solo, gratuito e (speriamo) innovativo. La neonata si presenta bene e gode di ottima salute, la sua presenza pian piano interesserà  territori sempre più vasti, perché la piccola ha fame e sete di conoscenza, e di farsi conoscere.

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