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Bambina che ama il mondo - Lerri Baldo

Lerri Baldo è un giovane artista trentino. Dipinge da circa dieci anni, spaziando dal paesaggio al ritratto ai quadri di Animali, dallo stile classico a quello post-impressionista, utilizzando sia la tecnica ad olio che quella ad acrilico e servendosi spesso nei suoi paesaggi del metodo a spatola.

Come artista e come persona umana vegana, Lerri si ripropone di sensibilizzare il più possibile il pubblico al tema dei diritti e del rispetto degli Animali, proponendo opere che esprimono la sintonia fra l’Umano e l’Animale e che celebrano la bellezza e la nobiltà di ogni Animale, senza fare distinzioni fra quelli “selvatici”, “domestici” o “da allevamento”. Gli occhi di un vitellino, il musetto di un Maiale, i baffi e le orecchie di un Coniglio sono splendidi soggetti per i suoi quadri e sanno emozionare lo spettatore con la loro diversa umanità.

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L'orrore che non vogliamo vedere - Cristina Beretta
Il progresso etico non si genera dal nulla, ma può fondarsi solo su ciò che già esiste. Questa nozione socratica del “ricordo” di ciò che deve essere portato alla coscienza in modo coerente, può rispecchiarsi in questa descrizione: noi tendiamo a considerare la nostra esistenza come iscritta nell’ordine naturale delle cose. Siamo nati con dei diritti, in genere rispettati, non abbiamo sofferto la fame, non siamo stati schiavizzati, abbiamo passato un’infanzia in cui siamo stati accuditi, curati se ammalati, abbiamo giocato, studiato, fantasticato, pensato al nostro futuro. Qualcuno si è occupato di noi, genitori, parenti, insegnanti,ecc.. Siamo cresciuti in un contesto sociale in cui i rapporti con una cerchia sempre più allargata di persone ci hanno fatto sentire parte integrante di una comunità. Occupiamo un posto ben definito e difficilmente qualcuno potrà non considerare i nostri interessi o abusare di noi.

Animalismo Antispecismo ArteVeganzetta


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MazzeppaL’allenamento funambolico della conoscenza, giunge talvolta all’atto creativo che ri-organizza nuovi universi semantici. Qui ciò che è quasi impossibile immaginare si palesa. La capacità di tollerare i conflitti, veri e propri cortocircuiti fra linguaggio e realtà, è per l’artista un detonatore potente col quale può giungere in luoghi sistematicamente fuggiti dai più. E se l’arte è un modo interrogativo di porsi di fronte al reale, il difficile status dell’artista è da sempre percepito dalla società come anomalo e pericoloso. Tuttavia la collettività si aspetta sempre delle risposte dall’arte , mentre gli artisti formulano domande e, dunque, non stanno al gioco. Anzi lo ribaltano.

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Roger Olmos - Senzaparole

Intervista ed esposizione opere dell’artista vegan Roger Olmos, autore ed illustratore del libro “Senzaparole” edito da Logos in collaborazione con FAADA (faada.org).
Per informazioni e acquisti: www.libri.it/senzaparole


Cosa ti ha spinto a cambiare il tuo stile di vita e a diventare vegan?

Ho scelto di diventare vegan circa quattro o cinque anni fa. Prima mi cibavo di qualsiasi cosa, vestivo capi in pelle, mangiavo un’enorme quantità di yogurt e non mi preoccupavo per niente della sperimentazione animale, fondamentalmente perché tutte le informazioni che ho ora non erano ancora nella mia testa.
Nella mia famiglia la carne era la normalità, ogni giorno.
Mio nonno era un macellaio e il mio bisnonno lavorava in un mattatoio. A quei tempi il metodo di abbattimento degli Animali consisteva in una martellata in testa, mentre erano legati ad un grande anello sul pavimento, era un orribile modo di morire…

Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio
Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio

Noe, mia moglie, è stata vegetariana per vent’anni e come me da circa quattro/cinque anni è vegana, abbiamo preso insieme la decisione di smettere di consumare qualsiasi prodotto di origine animale. 

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