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Dora Zambo

Dóra Zambó è nata nel 1978 a Sopron (Ungheria). Ha frequentato i corsi di specializzazione di moda e design alla scuola superiore di Wiener Neustadt (Austria), dove ha conseguito il diploma. Ha seguito i corsi di filosofia e di linguistica tedesca e polacca presso l’Università Cattolica “Péter Pázmány” a Budapest, dove si è laureata con il massimo dei voti. Nel 2009 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria al corso di laurea di Decorazione con il massimo dei voti, presentando come tematica il rapporto tra il dramma umano-animale e quello dell’arte, intitolando la tesi “Tragico”. Nel 2011 si è laureata alla suddetta accademia in Scultura portando avanti la ricerca sullo sfruttamento degli animali nell’arte contemporanea, “Occhi foderati di prosciutto”.
Vive e svolge il suo lavoro artistico in Germania, a Berlino.

Sito web: www.zambodora.com 

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VEGANARTBOOK 10

Intervista di Jade Monica Bello per Veganzetta a Priya Kishna creatrice di Vegan Artbook


Perché hai deciso di cambiare la tua vita e considerare gli Animali in modo diverso? Qual’è la tua opinione riguardo allo specismo?

Da ragazza ho frequentato una scuola cristiana. Molte delle persone che vi ho conosciuto erano razziste e odiavano gli asiatici, le persone di colore e tutti quelli che non avevano un aspetto “olandese”.

Nonostante il fatto che fossi nata in Olanda, i miei genitori non lo erano e quindi diventai uno dei principali obiettivi dei club anti-stranieri. Mi odiavano perché non avevo un aspetto simile al loro, per essere nata con un colore diverso di capelli e di pelle. Alcuni insegnanti e miei amici mi difesero sempre, ma le persone razziste, tra cui alcuni insegnanti, intimidivano me e le altre persone non olandesi, utilizzato sempre la stessa giustificazione: avevamo un aspetto diverso dal loro. Crescendo ho capito che il sessismo non era diverso, le stesse scuse vengono usate da tutti i tipi di oppressori verso ogni oppresso. 

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Damien Hirst

Il 14 giugno 2014 è stata inaugurata ICASTICA ad Arezzo nella quale, fra le varie opere, appare il “Montone” di Damien Hirst.
Se è vero che la pressione del pensiero sull’arte non ubbidisce a leggi statiche, ma universali sì, è sempre avventato gridare alla novità del genio e dei suoi presunti capolavori, senza averne ben chiari gli scopi. Questo ce lo insegna la Storia e non qualche bancario improvvisato critico d’arte. 

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Im freien - Hartmut KiewertIntervista di Veganzetta all’artista tedesco Hartmut Kiewert


Quando hai cambiato il tuo punto di vista sugli Animali?
Hai avuto un’esperienza particolare che ti ha spinto a cambiare?

Il mio è stato un processo lungo. Quando avevo circa sette o otto anni, avevo una Cavia e mi chiedevo come mai gli Umani facessero così tanta differenza nel modo di trattare gli Animali “d’affezione” e quelli chiamati “d’allevamento” come Maiali e Mucche.

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