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La possibilità  di nutrirsi dei cadaveri di Animali uccisi (necrofagia) in questo mondo multiforme appare anche come un esercizio della libertà individuale. Ma non lo è. In verità è solo un esercizio di potere e sopraffazione, anzi, nella moderna società  dei consumi, è solo un esercizio di complicità, più o meno consapevole. Dunque neppure chi sulle orme di Nietzsche asserisse che l’essenza della vita è sopraffazione come espressione della volontà  di potenza (e con ciò giustifica la violenza, con buona pace di Nietzsche, in maniera piuttosto superficiale) potrebbe dare tale importanza alla necrofagia consumistica che è solo complicità  e sottomissione ad un modello imposto. Paradossalmente l’esistenza di persone vegane pare giustificare tale ipotetica libertà  individuale: “come voi siete liberi di non mangiare “carne”, così noi dobbiamo essere liberi di mangiare “carne””.

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Daniela Messina: vittime

Forse alcuni di voi ancora non sanno che lo stesso civile cinismo ammantato di umanitarismo che permette la tortura e la strage continua di migliaia di Animali nei laboratori del mondo, non ha mai considerato le barriere di specie che invece vengono da sempre ostentate quando si parla di diritti Animali. È recente la notizia secondo al quale si è compiuto un atto di infelice egualitarismo utilizzando cavie umane in Nigeria, come emerso da un’inchiesta di Hauke Goos del settimanale tedesco Der Spiegel (riportata su Internazionale, numero 723, pagina XX; le frasi virgolettate sono citazioni dell’articolo stesso).

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Locandina documentario EARTHLINGS

Il famoso documentario, la cui visione è assolutamente indispensabile, è ora disponibile anche con sottotitoli in italiano.
EARTHLINGS (Terrestri) è un documentario sull’assoluta dipendenza dell’umanità  dagli Animali (usati come compagnia, come cibo, come vestiario, per divertimento e per la ricerca scientifica), ma illustra anche la nostra completa mancanza di rispetto e la nostra enorme crudeltà nei loro confronti. Il film è narrato dall’attore Joaquin Phoenix e la colonna sonora è di Moby, famoso musicista vegano acclamato dalla critica.

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Si chiamava Kudrjavka (Ricciolina), era nata presumibilmente a Mosca tre anni prima di essere “arruolata” a forza in un programma spaziale sovietico che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo. La ribattezzarono Laika (Colei che abbaia), o Muttnik (da mutt che in inglese significa bastardino e dal nome della capsula Sputnik). Non era di nobili natali, era anzi una reietta che viveva vagando per le strade della metropoli russa, nessuno si preoccupò di capirla, di conoscerla, il 3 novembre 1957, esattamente 50 anni fa, però divenne il primo cosmonauta della Terra. Per farlo venne sottoposta a torture indicibili, alle quali non seppe sottrarsi, non seppe ribellarsi, pervasa com’era da una fiducia incrollabile nei confronti di chi la stava usando per fini “scientifici”. C’è chi dice che morì al rientro nell’atmosfera terrestre, chi dopo pochi giorni dal lancio, la verità  pare sia invece che Kudrjavka morì pochi minuti dopo il lancio per un guasto della navicella spaziale che passò alla storia con il nome di Sputnik. Kudrjavka era un Cane, a pochi importa come sia morta, ma per noi la sua storia è fondamentale.

Oggi vogliamo ricordare la sua tragedia personale, il suo dramma, nell’intento di non dimenticarla, e soprattutto di non dimenticare la crudeltà , il cinismo e la stupidità  umana.

Ciao Kudrjavka.


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