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Ventunesima parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra
Le terribili immagini che ogni giorno ci giungono dalla Striscia di Gaza spesso ci mostrano la presenza di militari israeliani accompagnati da Cani perfettamente addestrati. Si tratta di Cani da pastore belga Malinois che fanno parte dell’unità cinofila denominata “Oketz” che ebraico vuol dire “pungiglione”. L’IDF (Israel Defense Forces) usa Cani dal 1948 e in particolare questa razza dal 1974, inquadrandoli nelle sezione militare K-9 rimasta sconosciuta fino al 1988 quando per la prima volta questi Cani furono mostrati al mondo durante un’operazione militare in Libano.
Comprati appena hanno compiuto i due mesi, divengono operativi solitamente al compimento dei due anni. Prima però vengono selezionati in allevamenti olandesi e tedeschi che li vendono al costo di 10.000 euro l’uno, anche se va precisato che recentemente il governo olandese ha cercato di prendere le distanze da queste vendite, preoccupato del fatto che spesso Israele viola i diritti umani (non certo ovviamente dal fatto che i Cani vengano venduti). Come per tutte le selezioni di Animali, quelli non corrispondenti ai canoni richiesti vengono “scartati”, questo anche se non viene detto esplicitamente, significa spesso, “soppressi”. D’altra parte l’eugenetica (perché di questo si tratta), ha le sue regole ed è poco credibile che tutti gli allevamenti decidano di farsi carico dei Cani non corrispondenti ai canoni desiderati. Nel caso dei Cani K-9, Yaviv Stern, uno degli addestratori israeliani ha spiegato quali sono i primi requisiti necessari per essere “arruolati”, precisando poi che: “i cani troppo apatici o troppo sensibili al cibo e a rincorrere i gatti” vengono scartati. In questi giorni l’unità Oketz è stata più volte filmata mentre esplorava i famigerati tunnel di Gaza con il sottointeso compito di fungere da “campanello d’allarme” ovvero individuare esplosivi, fiutare trappole esplorando con torce attaccate alle pettorine, o attaccare possibili nemici armati che di certo non esitano a sparare ad un Cane che vuole stanarli. Anche per le loro doti sempre più “performanti”, le unità cinofile in dotazione degli eserciti di tutto il mondo, sono aumentate negli ultimi anni e sempre più frequenti sono gli articoli che la stampa dedica ai Cani “caduti in servizio”, celebrandoli come eroi, quando in realtà si tratta solo di vittime mandate allo sbaraglio al posto degli umani.
Israele poi è particolarmente attento a nascondere i ripetuti attacchi che questi Cani compiono a danno dei civili palestinesi, episodi più volte denunciati anche da Medici Senza Frontiere (MSF). D’altra parte l’aggressività fa parte dell’addestramento, la ricompensa avviene sempre quando il Cane morde, ed è chiaro così che questi Cani non possono far altro che rispondere a un condizionamento duro e costante, volto a privarli di ogni possibile scelta. E come tutti gli Animali considerati “oggetto”, i Cani da pastore belga Malinois sono ben presto divenuti “moda”, tanto che oggi è frequentissimo trovarli nei nostri parchi, acquistati a circa 1000 euro.
Attualmente si stima che i Cani in dotazione dell’esercito israeliano siano centinaia.
Francesco Cortonesi
Fonti:
Repubblica
Il Giornale
Haaretz
Pressenza
Fotografia in apertura: Un Cane del l’unità cinofila “Oketz”. Fonte: Israel Defense Forces
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Pare assurdo ma online è possibile acquistare un modellino in scala di una unità cinofila “Okets” da assemblare. Come esistono modellini di navi da guerra, carrarmati ed aerei da combattimento, anche i Cani soldato (K-9) ormai sono entrati a far parte delle numerose opzioni che abbiamo per condurre le nostre infinite guerre.
https://www.super-hobby.it/products/IDF-K-9-unit-Oketz.html
Sui mezzi di informazione “normali” non si legge quasi nulla della sofferenza che colpisce gli animali in guerra.
Grazie per questi aggiornamenti che vorrei non fosse più necessario scrivere nel 2024, pur sapendo che la guerra è infinita, anche quando non occupa le prime pagine.
Buon anno a Veganzetta che non si dimentica mai di nessuno, sempre in prima linea.
Cara Paola,
I mezzi di informazione “normali” rappresentano una visione del mondo lontanissima dalla nostra e non considerano minimamente la sofferenza degli Animali.
Speriamo che il 2024 ci avvicini finalmente ad un’epoca in cui non sarà più necessario denunciare questi orrori, perché finalmente la liberazione animale dalla schiavitù imposta da noi Umani, così come le guerre, saranno una realtà e non solo un sogno.
Buon anno nuovo di tutto cuore a te e a tutte le persone umane che, come te, non si dimenticano mai degli Animali.