Anche gli Animali soffrono la guerra # 18 (Medio Oriente)


Si legge in circa:
3 minuti

Bimbo che osserva un Gatto morto a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza

Diciottesima parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra


Breve premessa, forse scontata, ma che crediamo sia sempre bene ricordare: questa tipologia di report è unicamente finalizzata a trattare la questione Animale all’interno di un conflitto armato tra Umani. I riferimenti alle questioni umane sono ugualmente importanti ma vengono affrontati approfonditamente da numerosi altri mezzi di informazione. Gli Animali – ultimi fra gli ultimi – sono invece quasi sempre dimenticati, usati o strumentalizzati. Per questo non troverete in questi report considerazioni sulle motivazioni che causano un conflitto armato tra Umani a cui, ovviamente, gli Animali sono completamente estranei, anche se ci sarebbe molto da dire.
Colomba bianca che vola tra le macerie di Gaza Come per il conflitto tra Russia e Ucraina, è attualmente abbastanza difficile reperire informazioni affidabili in merito alla sorte di molti di loro. Lo zoo di Gaza, fortunatamente chiuso nel 2019 dopo che gli Animali detenuti erano stati trovati in condizioni drammatiche (anche a causa, va precisato, dell’estrema povertà della Palestina)  il giugno scorso risultava avere in gabbia ancora un Leone e una Leonessa, molto anziani, un non meglio identificato Primate, un Cervo, un Pavone, alcuni Conigli, alcuni Gatti,  Anatre e Capre. Non si hanno notizie in merito alla sorte di questi Animali, come si hanno notizie riguardanti i numerosi zoo privati presenti nel territorio (il 6 maggio scorso un bambino è stato sbranato da un Leone dopo aver scavalcato la recinzione di uno di questi zoo). Notizie arrivano invece dal Sulala Animal Rescue, l’unico rifugio del territorio di Gaza che si occupa di salvare Cani e Gatti randagi, che solitamente nell’area si trovano in condizioni assai difficili (ad esempio il sindaco di Hebron, Tayassir Abu Sneieh, per combattere il randagismo, ha promesso venti shekel di taglia per ogni Cane ucciso, provvedimento in seguito ritirato dopo le proteste dell’ambiente animalista palestinese), e che in queste ore sta facendo un lavoro incredibile andando ad aiutare decine di persone umane che chiedono di mettere in salvo gli Animali “domestici”, portandoli sotto la linea di evacuazione a Nuseirat. Si sa anche che decine di Asini (uno degli Animali più comuni e più sfruttati in Palestina) risulterebbero dispersi. Contemporaneamente in Israele, le persone umane attiviste del Let The Animals Live (LTAL), con sede ad Ashkelon, che gestiscono un rifugio e una clinica, nonostante gli attacchi missilistici sulla città, sono riusciti a trasferire 32 Cani e Gatti malati e feriti nel loro rifugio a Kfar Ruth. Il 7 ottobre, giorno dell’attacco da parte di Hamas molti Felini e Cani sono andati smarriti o uccisi. Israele celebra anche il suo Animale “eroe”, un Pastore Belga Malinois che avrebbe salvato alcune persone umane dall’attacco di Hamas guidandole lontano dai terroristi e dalla guerra. Vera o falsa che sia la notizia è inevitabile che susciti più di qualche riflessione sull’uso degli Animali in missioni di salvataggio o di guerra, alle quali di certo non parteciperebbero spontaneamente.

Francesco Cortonesi

Cane soldato in Israele


Fonti:

Sulala Animal Rescue

Animal 24-7

Pagina facebook di Sulala Animal Rescue

Kodami

Ansa

Pagina facebook Network for Animals


Fonti delle fotografie di questo articolo: Pagina facebook Network for Animals


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6 Commenti
  1. Grazia Parolari ha scritto:

    Due precisazioni:
    1- Il Sulala Animal Rescue non è “l’unico rifugio del territorio palestinese che si occupa di salvare Cani e Gatti randagi”. E’ l’unico a Gaza. Non dimentichiamo che la Palestina non è un territorio unico, ma è separata tra Gaza e Territori Occupati (Cisgiordania), e nei Territori Occupati esistono altre associazioni che si occupano di randagismo e di assistenza agli animali (una per tutte è il rifugio di Diana Babish a Betlemme)
    2 -Il sindaco di Hebron (città che si trova nei Territori Occupati) aveva sì nel 2022 fissato una ricompensa per chi avesse ucciso un cane randagio, ma la decisione è durata lo spazio di un giorno, causa le proteste degli stessi animalisti palestinesi. Quindi attualmente, in Cisgiordania, non vi è alcuna ricompensa per chi dovesse uccidere un randagio

    18 Ottobre, 2023
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Cara Grazia,

      Hai fatto bene a precisare, il testo è già stato modificato correggendo l’errore da te segnalato al punto 1). Ovviamente Francesco Cortonesi per “territorio palestinese” intendeva quel territorio che attualmente è sotto massiccio attacco militare, ossia Gaza.
      Il fatto che il provvedimento del sindaco di Hebron sia stato ritirato grazie alle proteste animaliste, non annulla la gravità della decisione presa. Ad ogni modo la tua puntualizzazione è stata aggiunta al testo.
      Se hai altre notizie, ad esempio anche su ciò che sta facendo PAL (Palestinian Animal League), puoi inviarle via email a veganzetta@riseup.net e saranno prese in considerazione per ulteriori aggiornamenti.

      18 Ottobre, 2023
      Rispondi
  2. Grazia Parolari ha scritto:

    Grazie per le modifiche. Certamente con la mia puntualizzazione non volevo sottovalutare la gravità della decisione presa dal sindaco di Hebron (che peraltro si era giustificato affermando che fosse solo una “provocazione per sollevare il problema” !), ma credo fosse giusto riportare lo svolgere dei fatti, anche per non nutrire l’ancor troppo radicato stereotipo degli “Arabi crudeli verso gli animali”

    18 Ottobre, 2023
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      E’ sempre importante fornire una versione più completa possibile di tutti i fatti riportati. Quindi bene così. Grazie a te.

      18 Ottobre, 2023
      Rispondi
  3. Claudio ha scritto:

    Specismo, antropocentrismo, suprematismo… in questa agghiacciante dichiarazione del ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant c’è questo e molto altro:

    “Ho ordinato il completo assedio: niente elettricità, niente cibo, niente benzina, niente acqua. Tutto chiuso. Combattiamo contro degli animali umani e agiamo di conseguenza”.

    Segnalo questo articolo: https://comune-info.net/animali-e-no

    2 Novembre, 2023
    Rispondi

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