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Tredicesima parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra
La moria di Delfini a causa della guerra non si arresta. A oggi, oltre 3.000 esemplari sarebbero morti nel Mar Nero dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo scienziate e scienziati che lavorano nella riserva Tuzlovsky Lymans, un parco naturale nazionale, ciò è dovuto all’utilizzo continuo dei sonar militari e alle esplosioni che destabilizzano i Cetacei impedendogli di trovare cibo.
Inoltre i corpi dei Delfini individuati nelle coste della Bulgaria e della Romania a volte risultano ustionati, come dimostrano alcune fotografie diffuse già nelle settimane scorse. Nel Mar Nero sono presenti tre specie di Delfini: il Tursiope (Tursiops truncatus), il Delfino Comune (Delphinus delphis) e la Focena Comune (Phocaena phocaena). Da quelle parti, purtroppo, non hanno mai avuto vita facile, basti pensare che agli inizi degli anni ‘50 del secolo scorso la popolazione era di un milione di esemplari che, nel corso degli anni, sono stati poi decimati dalle numerose campagne di pesca commerciale. Tra il 1958 ed il 1966 sono stati infatti macellati oltre 440.000 Delfini Comuni, mentre oltre 365.000 sono stati uccisi nei precedenti 12 anni. Oggi per fortuna la pesca è vietata, ma la popolazione non si è mai definitivamente ripresa, a dimostrazione del fatto che spesso non basta neppure sospendere lo sterminio per permettere a una specie di riprendersi. La guerra va quindi a colpire che è già vittima della nostra specie, se pur per cause diverse. La nostra furia distruttiva ha mille volti. Nessun Animale può dirsi al sicuro.
Francesco Cortonesi
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