Anche gli Animali soffrono la guerra


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Entrata Ecopark Feldman bombardato dai militari russi

In una concezione antropocentrica questo titolo potrebbe persino suonare offensivo. Eppure anche coloro che si offendono, che ogni volta si sentono in dovere di precisare prima gli Umani e poi gli Animali, dovrebbero accettare il semplice fatto che Animali umani e non umani durante la guerra condividono paura e morte.
Mentre scrivo si combatte allo zoo di Kiev, uno zoo che detiene oltre 3000 Animali e che nel 2020, a causa del Coronavirus, aveva addirittura dichiarato la carestia. Toni il Gorilla, l’Animale “star” dello zoo che si trova rinchiuso lì dal 1999 ed è rimasto solo dopo la morte della sua compagna avvenuta nel 2004, è stato spostato in una zona sotterranea della struttura per cercare di recuperare un po’ di tranquillità (per quanto si possa essere tranquilli a Kiev in queste ore), perché era terrorizzato da spari e esplosioni. Nel frattempo, poco fuori città, al rifugio “Italia” creato nel 2009 dal giornalista Andrea Cisternino per accogliere i Cani randagi che venivano cacciati e soppressi durante gli Europei di calcio dalle amministrazioni ucraine, altri 400 Animali strappati al mattatoio o alla gassificazione, guardano gli elicotteri armati sorvolare i loro giacigli diretti a lanciare bombe nella città poco lontano. Bombe che sono già cadute numerose nell’Ecopark Feldman 500 km a est di Kiev, dove tre Cervi Reali sono morti e alcuni Primati sono rimasti feriti.
Tutto questo mentre migliaia di persone umane cercano di raggiungere il confine con la Polonia o con la Romania, portandosi dietro centinaia di Animali “domestici” terrorizzati, tanto che, a giudicare dalle immagini che diffondono le televisioni, sembra che ogni ucraino abbia almeno un Cane o un Gatto. Nella tragedia generale di una situazione che, ogni minuto, si fa sempre più minacciosa per tutti viene in mente uno degli incipit narrativi della Fattoria degli Animali: “Quattro zampe buono, due zampe cattivo”.

Francesco Cortonesi


Forografia in apertura: l’ingresso dell’Ecopark Feldman dopo un bombardamento delle truppe russe. Fonte Ecopark Feldman


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6 Commenti
  1. Costanza Troini ha scritto:

    Grazie per questa riflessione, ma la maggior parte degli animali soffre comunque, prova terrore e morte, guerra o non guerra, negli zoo come negli allevamenti e nei macelli, crudeli campi di detenzione e sterminio approvati dalla stragrande maggioranza degli umani (esseri che trovano la morte altrui un divertimento: dai giochi gladiatòri, allo “splendore dei supplizi” pubblici, alle eterne corride, ai moderni cacciatori).

    28 Febbraio, 2022
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    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Costanza,
      Hai perfettamente ragione. Uno dei compiti di Veganzetta è proprio quello di non dimenticarsi mai della sofferenza animale e di tentare di ricordarla a chi legge.
      Anche in questo caso è stato così.

      28 Febbraio, 2022
      Rispondi
  2. Veganzetta ha scritto:

    Rambo, ll cucciolo di Cane
    Rambo, cucciolo di Cane in una trincea ucraina. Febbraio 2022

    28 Febbraio, 2022
    Rispondi
  3. LUISA AVETTA ha scritto:

    La riflessione che ho fatta guardando le ESPRESSIONI perdute, stupite degli animali, specie quelle in metropolitana, attendendo ammassati per terra con i loro “genitori” è stata: è chiaro che vi state chiedendo “ma perchè? Che succede?” e noi, con tutto l’amore del mondo, non ve lo possiamo spiegare. Perché la guerra si può spiegare con una delle poche cose che gli animali non hanno. Il linguaggo verbale.

    1 Marzo, 2022
    Rispondi
    • LUISA AVETTA ha scritto:

      e aggiungo : Mentre per subire le conseguenze della guerra , non è necessario capirla.

      1 Marzo, 2022
      Rispondi
  4. Veganzetta ha scritto:

    Cara Luisa,
    Grazie per i tuoi commenti. Ci sono diverse cose da dire sull’argomento. Prima di tutto è utile affermare che forse nemmeno noi Umani capiamo completamente perché si debba arrivare a questi livelli di distruzione. Probabilmente se lo capissimo, si riuscirebbe a trovare un’altra via a questo dramma assurdo, oppure si ammetterebbe una volta per tutte che sappiamo cosa facciamo e semplicemente lo vogliamo fare.
    Per quanto riguarda la guerra e gli altri Animali: è stato osservato che essa esiste anche tra le altre specie non umane. Alcuni Primati le combattono, così come diverse specie di Insetti. In generale la differenza potrebbe risiedere nel fatto che la nostra specie è abilissima a portare alle estreme conseguenze ciò che abbiamo di negativo, ma non lo è altrettanto con ciò che abbiamo di positivo, dunque siamo sostanzialmente orientati all’aggressione, al dominio e alla distruzione.
    Per ultimo: non siamo certo gli unici Animali ad avere un linguaggio, al contrario, ma probabilmente siamo gli unici a cui evidentemente non serve, perché preferiamo ammazzarci tra di noi piuttosto che comunicare.

    2 Marzo, 2022
    Rispondi

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