800 Visoni liberati a Ravenna


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Durante la notte tra il 23 e il 24 dicembre 2014 circa 800 Visoni sono stati liberati da ignote/i da un lager sito in località San Marco, una frazione di Ravenna.
Le recinzioni sono state divelte e le gabbie aperte.
Non è la prima volta che azioni del genere colpiscono il lager di San Marco, l’ultima avvenne lo scorso anno in seguito alla quale furono liberati circa 2000 Visoni.
La liberazione non è stata ancora rivendicata. Di seguito il servizio mandato in onda dal TG3 Emilia Romagna nel quale si possono vedere alcuni Visoni che assaporano finalmente uno scampolo di libertà.


Aggiornamento: Grazie a Techonoterra per la traduzione del testo in lingue inglese:

On the night of the 23rd of December 2014 up around 800 minks were liberated by activists from their state of captivity in a lager near the town of Ravenna, a locality named San Marco.

Pulled down Fences, wide opened cages.

Its not the first time that similar actions get accomplished against this particular breeding/killing camp, the last one chronologically occurred only last year. As a result of that action up to 2000 individuals gained freedom by the hands of unknown activists.

This latest act of love has not yet been claimed by any group in particular.

Here’s to follow the video clip of the news event being broadcasted by the regional channel of nationwide TV network RAI (TG3 Emilia Romagna) in which the delightful “first time ever in their lives” exploration of the territory by some minks can be observed.


Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.

Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.

25 Commenti
  1. Veganzetta ha scritto:

    Caro Paolo e care/i amiche/i di Techoterra: grazie per la traduzione che è stata pubblicata nell’articolo.

    29 Dicembre, 2014
    Rispondi
  2. Veganzetta ha scritto:

    Ciao Jules, grazie per il tuo commento.

    Gli Animali che vengono liberati da Umani ignoti – che Veganzetta non conosce – non sono di certo arrivati nel territorio dove vengono imprigionati di loro spontanea volontà, quindi la responsabilità dell’impatto ambientale non è di chi libera, ma di chi sfrutta.
    Per quanto riguarda la sopravvivenza c’è un interessante studio universitario a riguardo che dimostra come più del 50% degli Animali liberati solitamente sopravvive: https://www.veganzetta.org/la-sopravvivenza-di-visoni-nati-in-cattivita-e-reinseriti-in-natura

    In ogni caso anche se nessuno fosse destinato a sopravvivere è di sicuro meglio morire in natura che ammazzati con il gas o con scariche elettriche. Tu se fossi al loro posto cosa sceglieresti?

    Buona lettura.

    29 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • sidiceva ha scritto:

      Se lasci un animale predatore dove non è predato, il problema non è per il predatore ma per il predato.

      Cerco di spiegarmi meglo, quello che credo è che Jules condivida l’idea antispecista che sta alla base della liberazione. Però è innegabile che si dovrebbe pensar meglio dove lberare questi animali.

      Ragionando per assurdo: Se qualcuno liberasse 200 lupi negli appennini, i lupi per un periodo camperanno (evviva per la loro libertà) ma probabilmente morirebbero tutte le loro prede con danno generale più grave dello stato precedente delle cose, a livello natura.

      Ovvero si fa un passo avanti per il problema locale(i visoni) ma un danno grande per il globale(la natura tutta cioè gli altri animali che si troveranno con i lupi, che come si diceva probabilmente al 50% comunque sopravviverano[anche se il dato mi sembra ottimistico]).

      Sono anche d’accordo quando si dice che le responsabilità sono di chi ha allevato o strappato il visone dal suo habitat e l’ha ingabbiato e portato in un altro ambiente. Però questa, da un punto di vista, può anche esser vista come una scusa per non discutere della problematica(difficile da risolvere secondo me) tirata in ballo da Jules che comunque esiste.

      Per finire sono d’accordo con Paola, ma non c’entra il punto di quanto detto da Jules

      6 Gennaio, 2015
      Rispondi
      • Veganzetta ha scritto:

        Sidiceva: non si può continuare a ragionare sempre e solo con il nostro metro di giudizio del tutto insufficiente, pretenzioso e parziale.
        Se qualcuno liberasse 200 Lupi nell’Appennino e li lasciasse vivere, in breve si integrerebbero nell’ambiente e tornerebbero ad avere il ruolo che hanno sempre avuto (anche nell’Appennino). Gli Animali si regolano da soli, lo hanno sempre fatto, le migrazioni animali (comprese quelle umane ovviamente) ci sono sempre state e sempre ci saranno, gli spostamenti fanno parte della nostra natura, il vero problema è che noi Umani siamo gli unici Animali che invece di adattarsi all’ambiente lo cambiano per rendere l’ambiente adatto alle esigenze umane. Ciò provoca dei disastri enorme, anche perché non conosciamo assolutamente a fondo l’ambiente che ci circonda e le sue dinamiche e non siamo in grado di prevedere le conseguenze delle nostre azioni.
        Infine non si può giudicare un’azione solo in base a meri interessi di parte: l’ambiente è la casa di tutte/i, e tutti gli Animali vogliono vivere, un’atto di liberazione che sia in grado di dare una minima speranza di vita a chi è prigioniero e sfruttato, è un atto da appoggiare: la fine della schiavitù nei neri negli USA ha significato un significativo aumento della loro presenza nel tessuto sociale americano che non era il loro originario, ciò sarebbe dovuto essere stato un deterrente alla fine della schiavitù?

        12 Gennaio, 2015
        Rispondi
  3. Jules Fourier ha scritto:

    Non sono certo a favore delle pellicce animali, ma lo sapete cosa succede nell’ecosistema quando si liberano specie animali alloctone? Nella migliore delle ipotesi questi esseri muoiono perchè incapaci di sopravvivere, nella peggiore invece fanno fuori i simili e modificano completamente il sistema. Quindi io non gioirei così tanto. Forse dovreste trovare qualceh altro metodo o perlomeno essere consapevoli che i visoni che avete liberato sono sistematicamente destinati a morte certa. Quindi sarebbe da promuovere un’azione mirata alla chiusura o la modifica delle leggi che permettono lo sfruttamento delle bestie. Così fate solo che ulteriori danni (pensando di fare del bene).

    29 Dicembre, 2014
    Rispondi
  4. wilma ha scritto:

    se poi ci si dovesse augurare la morte di chi fa fuori i propri simili ( e non ), modificando completamente il sistema………..poveri noi !
    poveri noi che il sistema lo modifichiamo consapevolmente e solo per superbia e profitto, non certo per sopravvivere, anzi direi che il risultato che otteniamo è esattamente l’opposto.

    sapere che questi esserini hanno potuto calpestare e annusare per la prima volta la terra e l’erba mi da sollievo, sapere che sono là fuori finalmente……anche perchè questo è di nuovo avvenuto molto vicino a casa mia.

    un’azione mirata alla chiusura di questi allevamenti e alla modifica delle leggi che permettono lo sfruttamento degli animali “da pelliccia” si sta portando avanti anche in questi giorni
    http://www.essereanimali.org/pellicce-in-20-citta-per-dire-no/

    29 Dicembre, 2014
    Rispondi
  5. Paola Re ha scritto:

    Caro Jules Fourier, ogni volta che accadono queste liberazioni, si sentono commenti come il tuo, spesso con una forma molto più violenta e accusatoria. Apprezzo il tuo tono pacato ma è vero ciò che ha risposto Veganzetta. Quei visoni sono liberi, non sono morti. E’ vero che da liberi si può andare incontro alla morte ma da prigionieri la morte si sconta vivendo, spesso accompagnata da torture. Spartacus e i suoi hanno cercato la libertà, l’hanno ottenuta e sono finiti crocifissi in 600 lungo la via Appia. Credo che fossero ben consapevoli della possibilità che ciò accadesse. “Immedesimati, puoi” recita una recente pubblicità di Campagne per Animali. Se riuscissi a immedesimarti in uno di quegli 800 visoni, penseresti che l’apertura di una gabbia sarebbe la liberazione, non la morte. Non sono un’esperta conoscitrice del mondo animale e tanto meno di quello dei visoni ma credo che non ci sia nulla di peggio che fabbricarli, tenerli in quelle gabbie e scuoiarli. Queste azioni di liberazione, oltre a salvare delle vite, sono anche azioni simboliche e i simboli hanno un ruolo determinante nella nostra vita, nel bene e nel male.

    29 Dicembre, 2014
    Rispondi
  6. Cinzia ha scritto:

    Wilma mi ha preceduta. In tutta Italia si stanno raccogliendo firme per la chiusura degli allevamenti di visoni (EssereAnimali) e il prossimo appuntamento di raccolta sara’ il 24 e 25 gennaio. Non si rimane con le “mani in mano” e si cerca di raggiungere la chiusura di questi lager attraverso la regolamentazione legislativa.
    Ma sapere che i visoni liberati hanno per la prima volta potuto correre, annusare l’aria è vedere il mondo….mi riempie di gioia.
    Viva la libertà’!
    E chi ancora non l’ha fatto firmi.

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Care Cinzia e Wilma,
      A cosa serve vietare gli allevamenti di Visoni in Italia? Basterà ai produttori comprare le loro pelli da altri paesi, e tutto continuerà come prima, basterà un cambio di governo e una legge in vigore verrà cambiata e/o peggiorata come è accaduto mille volte. Chiedere a chi legifera di salvare degli Animali, quando le stesse istituzioni a cui ci si rivolge solo quelle che legittimano lo sfruttamento animale e lo normano che logica ha?
      I problemi con le leggi, con le imposizioni o le multe, non si risolvono quasi mai. Si risolvono con la cultura, l’informazione, la propaganda e la sensibilizzazione: se nessuno in Italia comprasse più pellicce gli allevamenti non servirebbero a nulla e chiuderebbero spontaneamente.

      30 Dicembre, 2014
      Rispondi
  7. Cinzia ha scritto:

    Sono d’accordo.
    Sensibilizzando, informando e cambiando la cultura sicuramente si ottengono risultati profondi.
    Ma si modificano anche le leggi, come e’ accaduto per movimenti che hanno cambiato legislature antiche (legge 194, legge sul divorzio, legge 180 sulla chiusura dei manicomi).
    Altrimenti rimaniamo noi i “fuorilegge” , gli attaccabile e incriminabili.
    Credo si debba lavorare su tanti fronti, e personalmente non trovo nemmeno criticabile la liberazione e l’azione diretta.
    Con costanza e resistenza arriveremo a modificare il pensiero di altri, come lo abbiamo modificato su noi stessi.
    Instillare il pensiero diverso fa’ parte del nostro obiettivo, almeno del mio.
    Grazie

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Cinzia,

      in parte la risposta a Wilma è rivolta anche al tuo intervento.
      Si può aggiungere che quasi sempre una legge nasce quando la società matura una convinzione che permette di farla scaturire: la legge Basaglia nasceva da un ideale di grande rilievo, ma la società italiana non era pronta a recepirlo – e non lo è tutt’ora – infatti ancora oggi si trovano luoghi dove si segregano persone malate di mente, o anziane e li si tratta “come Animali”. La legge sull’aborto è un grande passo di civiltà, ma sono palesi i tentativi di una cospicua fetta di società civile di abolirla, moltissimi medici sono obiettori, e il diritto all’aborto non è garantito. I neonati continuano a essere abbandonati nei cassonetti o uccisi. Una legge non può apportare un vero e duraturo progresso morale, tale progresso spetta a chi educa le nuove generazioni.
      Se una legge è ingiusta, essere “fuorilegge” è un dovere morale. In fin dei conti le leggi razziali dell’Italia fascista erano assolutamente legali e chi vi si opponeva era “fuorilegge”.
      Ci sono delle donne che in Arabia Saudita hanno sfidato lo Stato mettendosi al volante di un’auto (in Arabia Saudita è vietato alle donne guidare), ora sono in galera, sono “fuorilegge”: chi si sentirebbe di dar loro torto? Eppure hanno infranto una legge che è l’emanazione di un pensiero ingiusto e profondamente sbagliato.
      Se una società è specista, violenta, gerarchica, ingiusta, non si può pretendere che emani leggi giuste o compassionevoli.

      30 Dicembre, 2014
      Rispondi
  8. wilma ha scritto:

    Cara Veganzetta ci risiamo…
    consentici di avere un’altra opinione:

    “Chiedere a chi legifera di salvare degli Animali, quando le stesse istituzioni a cui ci si rivolge solo quelle che legittimano lo sfruttamento animale e lo normano che logica ha? ”

    Ma perché secondo te chi legifera continua a legittimare lo sfruttamento animale?
    Io credo che sia perché nessuno, o troppo pochi protestano e si oppongono.
    Se ognuno nella sua zona/paese/continente si adoperasse per cambiare le leggi (anche se questo vuol dire rivolgersi a delle istituzioni che non ci rappresentano), vorrebbe dire che allo stesso tempo si adopererebbe anche per diffondere una cultura diversa, vedi ad es. punti informativi per raccolta firme.

    “I problemi con le leggi, con le imposizioni o le multe, non si risolvono quasi mai. Si risolvono con la cultura…”

    Capisco il tuo punto di vista, ma tu cerca di capire il mio/nostro:
    riuscire a cambiare una legge (ovviamente in positivo, cioè verso un maggior rispetto degli individui) vuol già dire essere riusciti a cambiare anche la mentalità di tanti e, una volta divenuto legge, un concetto verrà accettato più facilmente anche dalle menti più ottuse e meno sensibili che solitamente si adeguano e si accodano all’andazzo generale (rassegnati, quelli che si accodano sono davvero tanti e fanno purtroppo la differenza).
    I governi cambiano e le leggi vengono stravolte, è vero, ma questo accade perché noi lo permettiamo con la nostra apatia, lasciando campo libero.
    Diffondere la cultura è certamente la cosa più importante ma io credo che, nonostante il nostro impegno, non si arriverà mai a portare l’umanità ad un livello culturale generale tale da rendere impossibili le ingiustizie e le iniquità.
    L’uomo può essere molto intelligente ma anche molto ottuso, al punto da non riuscire mai a comprendere l’equità e la reciprocità.
    Quindi credo che non si possa basare la nostra lotta solo sulla divulgazione, senza cercare di fare pressione sulle istituzioni che, nostro malgrado, altri hanno instaurato e che decidono di ogni momento della nostra vita ( nessuno pensi di esserne fuori), e senza cercare di organizzare attivamente un sistema di convivenza più equo, nonostante i forti limiti dell’intelligenza umana.

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Cara Wilma,

      Ci risiamo… Ovviamente tu puoi avere la tua opinione diversa da quella di altre/i in caso contrario questo sarebbe un sito web dove tutte/i sono d’accordo: una noia oltre che poco utile.
      Chi legifera fa parte della nostra società specista e lavora per farla funzionare.
      La legge non porta quasi mai cultura, se così fosse nessuno ucciderebbe più, o ruberebbe, o stuprerebbe etc. La legge serve per normare no nostra società in modo che continui a funzionare secondo principi e modalità predeterminati, essa prevede norme comportamentali e punizioni per chi le trasgredisce. Non confondiamo Legge con giustizia: quasi mai coincidono.
      La diffusione della cultura non spetta alle leggi, esse possono “educare” in rari casi, ma nella quasi totalità delle volte fungono solo da deterrente: le persone non rubano perché non è giusto farlo, ma perché hanno paura di essere punite. Pertanto si può benissimo pensare che sia giusto rubare, ma non lo si fa per timore della punizione. Questa secondo te è educazione? E’ crescita morale?
      Viviamo in un mondo in cui la gente ruba, imbroglia, uccide, distrugge, eppure la legge lo vieta. Forse vietare l’uso di Animali nei circhi potrebbe essere utile, ne decreterebbe forse la fine, ma la gente continuerebbe a pensare che sia giusto far esibire un Animali per divertimento. Si potrebbe anche vietare la carne, abolirla, ma si opererebbe solo un atto di imperio costringendo la massa a sottostare a una legge calata dall’alto, ciò non contribuirebbe di sicuro a una presa di coscienza che porti le persone a pensare che non sia giusto uccidere e sfruttare gli Animali.
      Tu hai una palese fiducia nelle istituzioni e pensi che mediante l’imposizione si possano risolvere le cose, ma questo non è altro che l’ennesima dimostrazione di come la logica del dominio permei le nostre menti e anche chi anela alla giustizia e all’equità, ricorre o spera in metodologie coercitive e autoritarie per ottenerle.
      Non è questa la strada.

      30 Dicembre, 2014
      Rispondi
  9. wilma ha scritto:

    Questo discorso, come ricorderai, l’avevamo già fatto…
    non posso che ripeterti il mio punto di vista senza che tu tragga conclusioni (per me invece aliene) del tipo:
    Tu hai una palese fiducia nelle istituzioni e pensi che mediante l’imposizione si possano risolvere le cose. (No, io penso che sia inevitabile)
    Allo stesso modo io potrei dirti che tu hai una palese fiducia “nell’umanità” e pensi che la sua intelligenza possa portare prima o poi alla pacifica e spontanea convivenza tra tutte le specie. (Io penso che sia impossibile)

    Ma veniamo al tema:
    è chiaro che non confondo legge con giustizia, e questo mi pare più che ovvio vista la legislazione specista esistente…….
    Quello che vorrei riuscire ad esprimere, se ancora non è chiaro, è questo:
    ammettiamo per assurdo che sia ormai stata diffusa tutta la cultura possibile al mondo…..
    Per incapacità mentale però non tutta l’umanità potrà essere “redenta”.
    Allora ci sarà una parte “buona” e una parte che rimarrà “cattiva” ok?
    Ci sarà poi un’altra parte (la più numerosa) che andrà al seguito degli eventi, come sempre accade.
    Che ci fai a questo punto? Forse bisogna rassegnarsi al fatto che, per sua natura, l’umanità non può convivere pacificamente e spontaneamente nel rispetto l’uno dell’altro. Occorrono regole, che ci piaccia o no.
    La migliore delle ipotesi è che si riescano ad ottenere delle regole buone, gli indecisi si accoderanno di buon grado e la parte cattiva invece dovrà per forza coercitivamente sottostare.
    La peggiore invece è che si instaurino regole cattive e, in tal caso, avverrà l’opposto.
    Credo che occorra lottare per la prima ipotesi.

    Non è che la logica del dominio ci permea, è che l’uomo non è proprio in grado di convivere diversamente.
    La differenza fra me e te nonostante i giri di parole è solo che, come ho già detto, tu hai una grandissima fiducia nella specie umana, mentre io no, quindi cerco altre “soluzioni”
    Se anch’io avessi la fiducia che hai tu nell’uomo la penserei esattamente come te.

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      “Non è che la logica del dominio ci permea, è che l’uomo non è proprio in grado di convivere diversamente”

      Allora basterà attendere che la parte “buona” dell’umanità cresca di numero, prenda il potere e lo eserciti sulla parte “cattiva”, facendo esattamente quello che sta facendo ora la parte “cattiva” su quella “buona”: costringere altre e altri a sottostare alle sue regole e alla sua visione della vita. E’ la logica del dominio che non si può accettare, se di regole si dovrà parlare esse saranno condivise e non calate dall’alto o emanate da organi di rappresentanza che costituirebbero nuovamente scale di valori e gerarchie.

      30 Dicembre, 2014
      Rispondi
  10. wilma ha scritto:

    ma nel mio “giochino” ipotetico avevo supposto che la parte buona fosse già arrivata al suo massimo quantitativo possibile.
    Dopodichè che cosa condividi?
    Per condividere delle regole bisogna essere tutti nella stessa ottica.
    La condivisione totale è utopia purtroppo.

    Non rimane che costringere e, se costrizione dev’essere, meglio costringere gli specisti che gli antispecisti, soprattutto per il bene delle altre specie che nulla possono fare mentre noi, a mio parere per eccesso di coerenza, stiamo preoccupandoci di non costringere quella parte di umanità idiota che vuole continuare a dominarli.

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Una società futura liberata e antispecista non sarà come la vediamo noi perché siamo tutte/i nate in un ambiente specista e ci mancano gli strumenti necessari per immaginarla. Tu continui a parlare di regole, costrizioni etc. Già questo ti può far capire che è impossibile anche solo tentare di immaginare un futuro aspecista tentando di strutturarlo con pratiche di dominio.
      Le costrizioni di chi crede di essere nel giusto hanno prodotto le peggiori stragi della storia umana. Del resto pure l’inquisizione cattolica era formata da persone che credevano ciecamente di essere nel giusto. Nell’immediato alcune leggi possono essere utili, ma credere che questo modello sociale possa funzionare anche in futuro in una società che dovrebbe essere più giusta e orizzontale è una mera illusione.

      31 Dicembre, 2014
      Rispondi
  11. Cinzia ha scritto:

    Cara Veganzetta, se siamo cosi’ permeati da questa logica di potere allora perché allora perché’ dovremmo essere qui a discutere di cambiamento? Lavoro nel settore sociale, ho visto nascere la legge Basaglia e sono grata a lui e al suo ideale di cambiamento. Certo che ci sono ancora luoghi orribili dove le persone sono costrette a vivere nei loro escrementi ma se prima era “normale” adesso, quando vengono scoperti, sono punibili per legge. La legge 180 ha portato un cambiamento, ha abbattuto muri e tolto catene.
    E personalmente, nel mio ambito lavorativo, sono cresciuta con quei principi, sono diventati i miei.
    Cosi’ come la legge 194, ha liberato le donne dell’aborto clandestino.
    Dobbiamo tenerci stretto il nostro bagaglio di conquiste e difenderlo come difendere le leggi sulla violenza contro gli animali che vogliono rimettere in discussione.
    E non si tratta di essere permeati di logiche di potere, si tratta di difendere diritti che ci siamo conquistati a furia di manifestazioni, presidi e contro informazione.
    Sperare che l’umanità’ sia responsabilmente anarchica dalla nascita credo sia un utopia.
    Si deve costruire un’identità’ sociale, non l’abbiamo nel dna.
    Un saluto a te e a Wilma.
    Cinzia

    30 Dicembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Cara Cinzia,

      Tu scrivi: “Dobbiamo tenerci stretto il nostro bagaglio di conquiste e difenderlo come difendere le leggi sulla violenza contro gli animali che vogliono rimettere in discussione”.
      Se una legge è una conquista che educa e cambia la visione del singolo e della collettività, perché c’è la necessità di difenderla da chi vuole rimetterla in discussione?
      La società ci tratta come bambini a cui vengono date delle regole: se non le seguiamo arriva la punizione, questo per te che lavori nel sociale è giusto?
      La legge Basaglia ha fatto tanto, ma non fa parte del bagaglio culturale collettivo, ti basti leggere cosa scrive la gente sul web o cosa dive per strada quando si parla di malati mentali.
      Se non inseguiamo delle utopie, dei sogni, non realizzeremo mai nulla. Ogni progresso umano è scaturito da un’idea utopica.
      Una società libera chiaramente avrebbe delle norme e consuetudini, ma dovrebbero essere frutto del pensiero collettivo e di un lavoro comune, non di imposizioni scaturite da una minoranza che esercita il potere. Se si insegnasse ai bambini che uccidere gli altri è sbagliato, che sfruttare gli Animali è sbagliato, o che imprigionare chi soffre di una malattia mentale è sbagliato facendoli crescere in un ambiente solidale e di non violenza, forse non avremmo più bisogno di leggi e coercizioni.
      Ora invece ai bambini regaliamo armi giocattolo e videogiochi violenti insegnando loro che nella vita vince il più forte.

      Siamo permeati da una logica di potere, ma chi non ha definitivamente rinunciato ai propri pensieri può fare qualcosa per una società più giusta e libera.

      31 Dicembre, 2014
      Rispondi
  12. wilma ha scritto:

    “Le costrizioni di chi crede di essere nel giusto hanno prodotto le peggiori stragi della storia umana. Del resto pure l’inquisizione cattolica era formata da persone che credevano ciecamente di essere nel giusto.”

    dunque tu pensi che noi antispecisti potremmo anche solo credere ciecamente di essere nel giusto…..ma in effetti non esserlo? Ebbene io no, ho poche certezze ma credo che il rispetto di tutti i viventi non possa proprio essere messo in dubbio e se per attuarlo occorre costringere qualche demente che ancora non lo vuole accettare mi va benissimo…in attesa di una società futura liberata e antispecista che ora non possiamo neppure tentare di immaginare ( ho già detto e ripetuto che una società del genere penso non esisterà mai a causa della scarsa qualità dell’elemento umano).

    “Nell’immediato alcune leggi possono essere utili, ma credere che questo modello sociale possa funzionare anche in futuro in una società che dovrebbe essere più giusta e orizzontale è una mera illusione.”

    questo modello di società (basato su leggi e regole) purtroppo non può funzionare alla perfezione nè ora nè in futuro, ma è l’unico possibile, sempre per la ragione sopracitata, e noi dobbiamo/possiamo solo cercare di migliorarlo il più possibile.
    E’ la società orizzontale invece che è una mera illusione , così come le regole condivise….condivise da chi? se fossero condivise da tutti non servirebbero neppure.
    Purtroppo invece, proprio perchè non condivise, servono e serviranno sempre, prova ad immaginare il mondo attuale senza neppure quello straccio di legislazione che abbiamo !…..e le leggi buone come anche quelle relative agli altri animali conquistate con la fatica e il sacrificio (come dice Cinzia) dobbiamo difenderle con l’impegno costante perchè l’umanità sta peggiorando in termini di rispetto dell’altro, qualcuno se n’è accorto?

    “Se una legge è una conquista che educa e cambia la visione del singolo e della collettività, perché c’è la necessità di difenderla da chi vuole rimetterla in discussione?”

    Il problema è quella massa di persone (che sono i più purtroppo e che tu non riuscirai mai ad acculturare per loro scarsa attitudine) che non vivono di comprensione propria, ma si conformano alla morale di turno.
    Una legge può cambiare l’abitudine di chi normalmente si conforma alle decisioni della maggioranza e può quindi in un certo senso anche temporaneamente educare.
    Ma questo non vuol dire che non ci sia sempre qualcuno che, per il proprio interesse e profitto, vuole cercare di sovvertirla , questo è all’ordine del giorno mi pare.
    Quella massa di cui sopra, se il carisma della nuova tendenza sarà sufficiente, si sposterà allora in suo favore determinando ahimè il cambiamneto della legge.
    Ecco perchè occorre difenderla cercando di soffocare sul nascere nuove tendenze carismatiche negative.
    Non è quindi solo e sempre questione di cultura, la cultura non basta se a sostenerla e ad usarla non c’è l’intelligenza, la cultura non cambia il DNA.
    Purtroppo l’elemento umano spesso non è all’altezza e devi per forza trattarlo come un bambino.
    Inoltre abbiamo a che fare con avversari troppo potenti con capacità divulgative enormemente più grandi delle nostre.

    “ma chi non ha definitivamente rinunciato ai propri pensieri può fare qualcosa per una società più giusta e libera ”

    Certo, ma lo dobbiamo fare con tutti i mezzi, per dirlo con le parole di Cinzia:

    “Credo si debba lavorare su tanti fronti, e personalmente non trovo nemmeno criticabile la liberazione e l’azione diretta.”

    Dopodichè non so davvero cosa altro aggiungere senza ripetermi, il discorso si sta avvolgendo su sè stesso e ognuno ribadisce continuamente i propri concetti di base che non possono incontrarsi e comprendersi perchè partono da postulati opposti.
    Perdonatemi, mi ripeto noiosamente ma, giuro, per l’ultima volta:

    tu (e altri come te) metti come postulato il fatto che l’umanità sia perfetta.
    In base a questo, costruisci il tuo discorso che ti porta a pensare che questa perfezione un giorno potrà esprimersi in tutto il suo splendore in una società perfetta.
    Io (e altri come me) metto invece come postulato il fatto che l’umanità sia alquanto fallace ed imperfetta.
    Con questo presupposto è ovvio che penso ci si debba accontentare di una società imperfetta, anche se migliorabile.

    31 Dicembre, 2014
    Rispondi
  13. Cinzia ha scritto:

    Ciao Wilma e Veganzetta, il brutto di questa “nostra” cultura rivoluzionaria è’ che ci porta molto spessa a scazzarci tra di noi, forse perché’ siamo cosi’ abituati a mettere sempre tutto in discussione che disperdiamo le nostre energie in dibattiti interminabili e finiamo a volte di perdere di vista l’obiettivo.
    Il bello è’ che questa continua ricerca del “pelo nell’uovo” ( non di galline di allevamento intensivo) rafforza la nostra dialettica e allena la nostra capacità’ di analisi.
    Non dimentichiamoci mai che comunque stiamo lavorando per obiettivi comuni. La differenza tra noi, che vogliamo la liberazione di tutti gli esseri, e gli altri, che facilmente si fanno influenzare da dittatori politici, razzisti e specisti è’ enorme, purtroppo numericamente noi siamo una minoranza.Non disperdiamo le energie.
    Buon anno a tutti, e che la nostra energia e determinazione ci accompagni sempre!
    Cinzia

    31 Dicembre, 2014
    Rispondi
  14. wilma ha scritto:

    Ciao Cinzia, non ci stiamo scazzando tra di noi, almeno non nelle mie intenzioni.
    Questo discorso vuole solo essere un approfondimento per quello che riguarda i metodi di lotta, sui motivi per cui si lotta credo non ci sia alcun dubbio.
    Non perdiamo quindi di vista l’obiettivo e non sprechiamo energie.
    Al contrario, come dici anche tu, credo sia molto utile rafforzare la nostra dialettica e capacità’ di analisi, in modo da poter meglio affrontare e combattere gli attacchi del mondo specista proprio su un piano di enorme importanza come quello della diffusione culturale.
    Non pretendo quindi di convincere Veganzetta :))……che rimane saldamente legato alle sue convinzioni , vedi anche la presentazione del penultimo articolo pubblicato “piccoli aguzzini crescono” (articolo peraltro veramente molto allarmante!!)
    Ma credo che sia cmq doveroso e apprezzabile esprimere e spiegare le proprie impressioni e deduzioni, sperabilmente a beneficio della causa comune.

    Auguro anch’io a tutti un 2015 pieno di liberazioni animali !

    2 Gennaio, 2015
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    • Veganzetta ha scritto:

      Cara Wilma dici bene, infatti è fondamentale confrontarsi e scambiare pareri e visioni, la diversità è ricchezza e Veganzetta vuole essere un luogo di incontro e confronto, anche aspro se serve, ma sempre costruttivo. Non dimentichiamo mai che anche questi commenti sono pubblici e letti da numerose persone.

      2 Gennaio, 2015
      Rispondi

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