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In queste ore di commemorazioni ufficiali, ostentate e ruffiane, dove pare che tutte/i abbiano qualcosa da dire su Charlie Hebdo – e dove di sicuro molte/i trarranno vantaggi dall’allarmismo e dalla voglia di “scontro tra civiltà” che sta montando -, è forse solo utile sottolineare che il giornale è l’unico in tutta la Francia a pubblicare una vignetta settimanale dedicata a tematiche animaliste.
I vignettisti assassinati hanno infatti in passato prodotto numerosi lavori contro la corrida, la vivisezione, le pellicce, il consumo di carne, ecc.
Il miglior modo per ricordare degnamente chi lavorava nella redazione di Charlie Hebdo, è pubblicare alcune loro vignette animaliste. Grazie.
Fointe delle vignette pubblicate: sito web ufficiale della rivista Charlie Hebdo
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Il fatto che i giornalisti/vignettisti assassinati si dedicassero anche alle tematiche animaliste, cosa a dir poco rara nella nostra “civiltà”, è comunque purtroppo indicativo di come lo scenario mondiale auspicato da chiunque ( facilmente immaginabile) abbia armato gli esecutori del massacro e, ovviamente, dagli esecutori stessi (assolutamente in nessun modo scusabili) non sia certamente favorevole agli animali.
Come sempre, nel degrado pilotato da potenti interessi, le prime vittime sono e saranno di nuovo i più deboli.
Non sapevo questa peculiarità di Charlie Hebdo. Di tutto quello che ho letto sui gioornali, ho capito poche cose: che Charlie Hebdo è laico; che la satira può e anzio forse deve anche offendere; che l’offesa , però, NON va lavata nel sangue; infine, ma non ultimo, che tra le vittime, scampate, o ferite, o morte, ci sono stati ogni tipo di umani: donne, oltre che uomini; neri, oltre che bianchi; musulmani, oltre che laici; ebrei, oltre che cristiani.
L’onda montante di odio che porterà altro odio, mi spaventa molto…
Il fatto che Charlie Hebdo in quanto giornale di satira fosse schierato a favore degli Animali, è una logica conseguenza di una visione di critica sociale e culturale.
Essere contro una società come la nostra che consuma energie, terra, corpi e macina tutto in onore del profitto e dell’interesse di parte, che controlla, reprime e domina chi è considerata/o inferiore, significa ovviamente essere contro lo sfruttamento animale che è la vera base della struttura piramidale della società umana. Peccato che – come si evidenzia nell’articolo – tale coerenza sia una vera rarità.
Per quanto riguarda ciò che sta accadendo è lampante che ci sia chi sta strumentalizzando il tutto, ma questo fa parte delle regole del “gioco” che si fa sempre più pericoloso.
E’ vero. Chi è critico contro questo mondo che va alla rovescia, dovrebbe prendere una posizione netta contro lo sfruttamento animale. Nel caso di questo giornale è accaduto ma bisogna anche ricordare che certi vignettisti considerati fior di intellettuali usano gli animali per criticare il mondo che va alla rovescia: così abbiamo vignette con governanti travestiti da maiali, asini, topi, vermi, oche… secondo la frequente usanza specista di prendere il peggio di una persona e e incarnarlo in un animale. Anche nelle vignette gli animali hanno la loro vita dura.
Quello di cui tu parli Paola è un grande problema: infatti nella quasi totalità dei casi anche intellettuali, gruppi, realtà locali che teorizzano e lottano contro questo sistema usano le stesse figure retoriche che esso utilizza.
La visione antropocentrica li accomuna.
Grazie, specialmente alla luce di alcuni commenti stupidi, tipo se in Italia fosse successa una cosa del genere (il massacro di charlie hebdo intendo ) tutti sarebbero usciti in strada dicendo che gli spari avevano spaventato i loro cani. Quanti microcefali ci sono in giro…
La gara a chi è più stupida/o è sempre aperta purtroppo.
Non lo sapevo! Grazie Veganzetta!
Come si crea razzismo, odio, intolleranza e tanti altri malanni protagonisti di una società capitalista dove consumismo, spreco e sfruttamento sono i principali attori confermati e indiscussi?
Semplice…si crea un “problema”, un problema che alimenti profitti e speculazioni, utili a controllare l’intera massa silenziosa ed ignorante.
E qual’è questo problema? Un attacco terroristico per esempio. Poco importa da chi venga ideato o costruito, non serve capire se sia d’origine islamica, cristiana, ebraica, di destra o sinistra politica, anarchica o istituzionale. Lo si può creare ad hoc (11 settembre), o si alimenta un caso isolato (Charlie Hebdo), creando un odio spregiudicato verso una popolazione islamica di cui nessuno conosce realmente storia e radici. E, se questo non sia sufficiente, per finanziare una giusta industria militare si crea un clima d’insofferenza utile a contrasti interni controllati dalle stesse forze di polizia che blindano frontiere per censire popolazioni e inviare soldati in paesi sovrani appositamente per creare politiche economiche speculatrici. Si crea una totale disinformazione mediatica in merito a salute e malattia. Si nutre criminalmente una popolazione mondiale borghese tramite carne e derivati animali eredi uno struttamento corporativo, che causerà altri problemi, altre vittime, altri malati curati da un altrettanto sistema sanitario corrotto, finanziato appositivamente da una vivisezione cieca e obsoleta che utilizza le stesse risorse. Ma questo non basta a terminare la sete di profitto. No. Si raccolgono fondi tramite donazioni ipocrite con lo scopo illusorio di creare una cura per malattie degenerative come cancro, diabete e sla…causate proprio da uno stile di vita assolutamente contrario ad ogni etica e sostenibilità. Si ingannano le stesse vittime tramite metodi insufficienti e a tratti dannosi, e si mente vergognosamente a chi crede in un futuro più prospero e benestante, figlio invece di un capitalismo obsolescente.
Un sistema economico capitalista per sopravvivere ha bisogno esclusivamente di “problemi”. Poco importa se le vittime sono innumerevoli. Poco importa se ciò provoca sdegno. Le rivoluzioni e le proteste verranno comunque controllate dalle stesse forze politiche-militariste che le hanno fomentate.
Oltre ai problemi la nostra società ci alimenta di insicurezza e paure, anche nei confronti degli Animali, della natura, dell’ambiente: il diverso è sinonimo di pericolo, l’animalità una vergogna da cancellare dalla storia umana. Per tali motivi è gioco facile per chi lucra sulla sofferenza animale far passare determinate prassi.